Orig.: Stati Uniti (2004) - Sogg.: basato sul film "Taxxi" (1998) scritto da Luc Besson - Scenegg.: Ben Garant, Jim Kouf, Thomas Lennon - Fotogr.(Scope/a colori): Vance Burberry - Mus.: Christophe Beck - Montagg.: Stuart Levy - Dur.: 97' - Produz.: Luc Besson.
Interpreti e ruoli
Queen Latifah (Belle), Jimmy Fallon (Washburn), Gisele Bundchen (Vanessa), Jennifer Esposito (tenente Marta Robbins), Ann-Margret (madre di Washburn), Henry Simmons (Jesse), Ana Cristina De Oliveira (Testarossa), Joe Lisi (Scalia), Joey Diaz (Freddy), Magali Amadei (ladra), Amanda Anka (agente)
Soggetto
Nel giorno in cui, ottenuta la licenza, comincia a fare la tassista a New York, Belle, che ama le macchine da corsa e sogna di partecipare al campionato Nascar, ospita in macchina Washburn, poliziotto stralunato. Resta così coinvolta nella caccia ad alcuni misteriosi rapinatori di banche, i quali in realtà si rivelano essere un gruppo di donne molto ben organizzate. Intanto però il tenente Marta Robbins, superiore di Washburne, lo sospende dal servizio e sequestra il taxi a Belle. I due però non si perdono d'animo e indagano da soli, recuperando il taxi e riuscendo a sventare l'ultimo colpo. Le donne, vistesi in trappola, fuggono con Marta in ostaggio. Washburne e Belle le inseguono e riescono a bloccale su una strada interrotta. Una di loro spara a Belle, ma Washburne, vincendo le sue insicurezza alla guida, la conduce al pronto soccorso. Di fronte al successo ottenuto, il poliziotto viene reintegrato in servizio, e Belle finalmente si presenta al via di una corsa del campionato Nascar.
Valutazione Pastorale
Voluto, prodotto e "guidato" dallo stesso Besson, questo rifacimento americano del suo "Taxxi" (1989) si risolve in un 'action movie' tutto sommato piacevole. Partendo dal presupposto di voler essere solo un innocuo passatempo, il prodotto si mantiene fedelel a queste premesse, senza cercare altro che non sia azione, sveltezza, agilità narrativa, grandi inseguimenti, belle panoramiche della Grande Mela, un' occhio di riguardo per Gisele Bundchen, il lieto fine. Una favola insomma, un po' ingenua, americanizzata (quel cantare mentre si guida, come una terapia) ma ancora molto 'alla Besson' tra rischi, sentimenti, stranezze varie. Un film che, dal punto di vista pastoprale, é da valutare come accettabile e senz'altro semplice.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto come occasione di svago senza troppe pretese.