Sogg.: basato sui personaggi ideati da Wes Craven - Scenegg.: Wes Craven - Fotogr.: (normale/a colori) Mark Irwin - Mus.: J. Peter Robinson - Montagg.: Patrick Lussier - Dur.: 105' - Produz.: Marianne Maddalena
Interpreti e ruoli
Robert Englund (Robert Englund/ Freddy Krueger), Heather Langenkamp (Heather Langenkamp), Miko Hughes (Dylan), David Newsom (Chase Porter), Tracy Middendorf (Julie), Frank Bennet, John Saxon, Jeffrey John Davis, Matt Winston, Rob Labelle, Wes Craven, Sam Rubin
Soggetto
Heather Langenkamp, protagonista dei primi film della serie "Nightmare", è preoccupata da terremoti domestici nonché da incubi determinati dal mostro Freddy Krueger anche perché il nuovo artiglio che il marito Chase Porter, maestro di effetti speciali, progetta per l'ultimo film con Robert Englund, sembra animato di vita propria. Ma i guai di Heather si moltiplicano in quanto il figlioletto Dylan manifesta preoccupanti fenomeni: sta alzato la notte a guardarsi spezzoni dei film di Freddy alla televisione anche se questa non è collegata con l'impianto elettrico; il mostro minaccia continuamente il suo arrivo attraverso il piccolo, che di notte ha naturalmente paura, e solo il pupazzo "Rex", un tirannosauro di peluche, sembra difenderlo dagli assalti del maniaco che vuol portarselo via. Un incontro con Wes Craven, l'ideatore dei personaggi della serie cinematografica, interessato all'ennesimo episodio al quale tenta invano di far lavorare Heather, le spiega che Freddy è in realtà un'antica entità maligna (che attraverso il personaggio del cinema ha ormai invaso il mondo dei sogni) e che proprio lei, che lo ha sconfitto la prima volta, deve tornare a combattere contro di lui per rispedirlo definitivamente nelle tenebre. Il ricovero in ospedale di Dylan ormai preda dell'incubo, scatena la tragedia: il piccolo viene rapito dal mostro, e la madre, addormentandosi a sua volta, lo segue nel sotteraneo da incubo in cui Freddy tiene prigioniero Dylan, e lo affronta rischiando la propria vita e quella del figlio. Dopo una strenua lotta i due riescono a prevalere chiudendo Freddy in una caldaia e bruciandolo per l'ennesima volta.
Valutazione Pastorale
ennesima rivisitazione, questa di Wes Craven, del personaggio da incubo, in tutti i sensi, a partire da quello letterale, che ha fruttato al suo ideatore molta notorietà. Evidentemente l'ebbrezza di un successo di tali proporzioni ha esaltato l'autore, che addirittura si autocelebra tirando fuori elucubrazioni filosofico-esoteriche per giustificare l'indistruttibilità ed il continuo (e redditizio) riciclaggio della sua creatura, tentando infine di barattarla, in un delirio di autocompiacimento, addirittura per un'incarnazione del male. Egli gioca sul piano ambiguo del film nel film, con continue autocitazioni, con il copione che si va autoscrivendo mentre la vicenda procede. Gli effetti speciali sono come sempre efficaci, ma a differenza del primo episodio, in cui il regista usava più il piano dell'inquietante allusione, qui deborda, specie nel finale, in effetti lugubri e raccapriccianti. Tutto l'insieme è comunque il frutto di una fantasia malsana ed aberrante, agganciata ad una corrente di pensiero i cui alfieri sono da ricercare nei maniaci dell'horror, del vampirismo, del mostruoso: un martellamento di immagini e suggestioni che in soggetti predisposti può ingenerare vere psicosi, fino a sfociare, agli apici, in diversi parossismi.