Orig.: Italia (2017) - Sogg. e scenegg.: Damiano Buè, Vincenzo Russo, Dario Germani, Sante Paolacci - Fotogr.(Scope/a colori): Dario Germani - Mus.: Francesco "Kekko" Silvestre - Montagg.: Francesco Tellico - Dur.: 112' - Produz.: Jafata S.R.L.
Interpreti e ruoli
Francesca Inaudi (Anita), Fabrizio Ferracane (il marito), Nino Frassica, Manuela Ventura, Guja Jelo, Salvatore Misticone, Maria Rosaria Omaggio ., Luca Lionello, Massimiliano Buzzanca.
Soggetto
Sicilia, oggi. Anche per Anita, enologa di successo, arriva il momento del parto. Nasce Gioia e porta anche entusiasmo a lei e al marito. I momenti di felicità però sono ben presto oscurati da una convivenza sempre più difficile. Anita comincia a vedere nella figlia un ostacolo alla sua vita quotidiana...
Valutazione Pastorale
Il tema è intenso, attuale, di forte realismo, oggi reso più complicato dai tanti impegni della donna, dalla sua volontà di essere coinvolta nel lavoro, nel matrimonio, nella famiglia. Anita è protagonista sfaccettata e complessa, una donna moderna che non vuole arrendersi all'evidenza di un blocco psicologico e reagisce con decisione e vigore. Un personaggio per niente semplice, rappresentato al meglio e costruito con asciutta e convincente drammaturgia da Francesca Inaudi, che è una Anita dispiaciuta, addolorata, quasi incredula di vivere con la figlia tante pesanti difficoltà. Incentrato con ferma ostinazione su un personaggio che domina gran parte della scena, il copione prova ad ad alleggerire il peso del dissidio madre/figlia con l'inserimento di ruoli di contorno (Nino Frassica, il barbiere, lo straniero immigrato e altri...) che stemperano alquanto il blocco tematico principale. La regia è sufficientemente ariosa e coglie bene l'occasione degli esterni in una Sicilia fascinosa e arcaica. Resta l'impressione che l'argomento sia fin troppo ostico e che i risultati siano al di sotto delle attese. Forse non era obiettivo dei due registi quello di proporre soluzioni definitive ma di mettere i fatti a disposizione e ragionarci sopra. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta per avviare una riflessione sul tema della 'maternità' nelle società attuale.