Orig.: Italia (2008) - Sogg.: Vincenzo Salemme - Scenegg.: Vincenzo Salemme e Ugo Chiti con la collaborazione di Alessio Venturini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Giuseppe Lanci - Mus.: Gigi D'Alessio - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 98' - Produz.: Medusa Film in collaborazione con SKY.
Interpreti e ruoli
Vincenzo Salemme (Arturo Cremisi), Sergio Rubini (Enrico Pignataro), Giorgio Panariello (Antonio), Aylin Prandi (Irene), Iaia Forte (Barbara), Cecilia Capriotti (Eva), Anna Proclemer (Aurelia), Oreste Lionello (sig. Paino), Gisella Sofio (sig.ra Paino), Giacomo Furia (Galeazzo), Leonardo Bertuccelli (Mirko), Giulio Maria Furente (Federico), Teresa Del Vecchio (sarta), Paola Minaccioni (truccatrice), Rosalia Porcaro (parrucchiera), Marzia Tedeschi (la moglie nella soap)
Soggetto
Arturo Cremisi, attore, ha il ruolo del padre in una serie televisiva dal titolo "Un bambino a metà". Un giorno, mentre esce dagli studi, viene avvicinato da Mirko, sei anni, che lo chiama papà e lo implora di stare con lui. Per Cremisi si tratta dell'inizio di una vicenda imprevista nella quale non sa come comportarsi. Costretto a frequentare la mamma del bambino, la giovane Irene rimasta vedova, Cremisi a poco a poco si immedesima veramente in quel ruolo paterno, finora ricoperto per 'finzione'. Dopo una serie infinita di equivoci, l'uomo riesce a conquistare la fiducia di Irene. Per Mirko è in arrivo un nuovo padre.
Valutazione Pastorale
La sovrapposizione tra il 'finto' delle serie televisive e il 'vero' della vita quotidiana percorre tutto il racconto. Si tratta di un 'contrasto' naturalmente abbastanza facile e scoperto. Merito di Salemme é di non voler dare insegnamenti o trasmettere pedanterie ma di restare attaccato con forza agli schemi classici della commedia italiana degli equivoci. Molto anni '50 e '60. A costruire quella atmosfera concorrono i molti personaggi di contorno (primo fra tutti, Sergio Rubini per i duetti che tra i due si creano e che rimandano a Totò/Peppino) e un certo tono da favola antica. L'indice è puntato sulla cattiva televisione senza insistere più di tanto, ma con l'occhio, nel gioco delle parti, alla salvaguardia dei bambini, spesso coinvolti in situazioni più grandi di loro. La storia procede scorrevole all'insegna di quel sentimentalismo fatto di piccoli segnali e di affetti recuperati. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, con riserva per qualche passaggio meno sorvegliato, e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Qualche attenzione per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.