Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Guendalina Zampagni, Aurelio Grimaldi - Fotogr.(Scope/a colori): Giulio Pietromarchi - Mus.: Flo, Orchestra Joubes, Sineterra, Sunneva - Montagg.: Andrea Facchini - Dur.: 90' - Produz.: Aurelio Grimaldi, Guendalina Zampagni.
Interpreti e ruoli
Elena Sofia Ricci (Grazia), Mauro Racanati (Francesco), Gabriele Granito (Stefano), Paolo Sassanelli (Giuliano), Mariolina De Fano (tata), Cristiana Vaccaro Diletta Acquaviva (Magda), Gelsomina Pascucci (Maddy), Luigi Diberti (Sofia), Luigia Caringella (dott. Valenti), Luciano Montrone . (madre di Stefano)
Soggetto
In Puglia, oggi. Francesco, studente universitario è privo delle braccia e il suo amico del cuore Stefano, estroverso e invadente, lo provoca e lo stimola a non trascurare i segnali di simpatia che riceve da alcune ragazze alle lezioni. Il problema di Francesco è quello della prima volta, che il suo coetaneo lo invita ad affrontare con spavalderia, mentre la mamma Gloria affronta l'argomento con maggiore prudenza e incertezza. Molti dubbi creano screzi anche profondi tra Francesco e l'amico Stefano. A prevalere è però l'amicizia che permette loro di trovare il coraggio per stringere legami più forti con le rispettive ragazze.
Valutazione Pastorale
Quello della disabilità giovanile è un tema assai delicato e ad alto rischio di trattazione superficiale o retorica. Guendalina Zampagni, al secondo film dopo "Quell'estate" (2008), lo affronta con bella spavalderia e un certo coraggioso distacco. Ha scelto in via preliminare di raccogliere testimonianze vere di ragazzi disabili, ha lavorato al copione insieme all'esperto Aurelio Grimaldi, ha optato per una soluzione narrativa tra realismo e commedia, calibrando con cura diversi registri, ma restando sempre con un passo più avanti dentro un umorismo teso e un po' amaro. Le varie scansioni hanno sapori direttamente collegati alle location. Tutto girato tra Conversano e Monopoli, il racconto acquista un forte respiro dialettale e si lascia cullare dentro alcuni passaggi dell'esuberanza giovanile della provincia. Tra sapori vintage e feste anni '80, il gruppo dei ragazzi scavalca gli imbarazzi della disabilità, dimostrando che nessuno deve sentirsi escluso. Molti attori quasi esordienti al cinema provenienti da scuole di teatro si amalgamano bene con alcune presenze di sicura resa professionale (Elena Sofia Ricci è la madre Gloria) in uno sguardo d'insieme dove la regista ha il tempo per affiancare al problema centrale (l'handicap) quello della 'prima volta'. Creando nuove occasioni di divertimento a corrente alternata e tuttavia lanciando un esplicito avvertimento a non creare più barriere tra chi è Francesco e chi non lo è. Altrimenti, e veramente, lo siamo tutti. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, soprattutto in occasioni mirate per giovani, per scambiarsi riflessioni sulle tematiche importanti del racconto (disabilità, amicizia, affetti...).