Orig.: Italia (2001) - Sogg.: Antonietta De Lillo - Scenegg.: Mattia Betti, Antonietta De Lillo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Cesare Accetta - Mus.: Antonio Fresa - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 99' - Produz.: Megaris/Mikado Film.
Interpreti e ruoli
Maddelena Polistina (Sofia), Antonio Manzini (Giacomo), Daniel Prodromo (Valerio), Valerio Binasco (Matteo), Monica Nappo (Graziella), Antonella Stefanucci (Paola), Lucia Ragni (la nonna), Nadia Carlomagno. (Stella), Rosa Di Brigida (Cinzia)
Soggetto
A Napoli, durante l'estate, Valerio, dodici anni, e Sofia, undici anni, si incontrano sulla spiaggia. I genitori di entrambi sono separati. Valerio ora è ospite del padre che gli fa credere imminente la partenza per un viaggio in Africa: ma in realtà non ha i soldi necessari. Sofia è in attesa di andare all'isola di Procida dalla madre. Mentre il padre di Valerio ha una relazione con una collega di lavoro, quello di Sofia ha già avuto un figlio dalla prima moglie, sta appunto per separarsi dalla mamma di Sofia ed é messo alle strette da una vicina che é incionta dopo una loro occasionale frequentazione. Incontrandosi più volte, i due adolescenti provocano anche la conoscenza tra i genitori. Gli adulti entrano in confidenza, e alternano allegre serate insieme ad altre di litigi nelle rispettive situazioni. Un po' ignorati, i due piccoli un giorno fanno l'autostop e vanno ad un parco di divertimenti. Quando Sofia va a Procida, sembrano destinati a separarsi. Ma poco dopo Valerio riesce a raggiungerla e i due si ritrovano sul molo del piccolo porto dell'isola.
Valutazione Pastorale
L'argomento centrale é, naturalmente, di grande interesse e di stretta attualità: l'adolescenza, il rapporto genitori-figli, l'educazione. Sofia e Valerio sono due bambini soli che cercano tra loro di organizzare la propria crescita, nell'assenza dei genitori e di fronte alla loro palese incapacità di accostare le esigenze dei figli. Mentre segue con affetto, con misura e senza inutili eccessi la vita quotidiana dei due piccoli protagonisti (e osserva i fatti dal 'loro' punto di vista), il racconto punta con decisione l'indice contro il disordine e la confusione degli adulti, fa emergere la difficoltà di essere genitori in un quadro in cui le relazioni affettive dei 'grandi' sono vissute con superficialità e incoscienza, scavalcando la dimensione del matrimonio e non mettendo in conto i riflessi negativi sui soggetti più deboli, ossia i bambini. Se sul piano generale sconta quel certo minimalismo tipico di tanto cinema italiano, il film ha comunque il merito di fare un'opera di denuncia precisa e circostanziata, e di portare in primo piano un tema urgente e centrale nella crescita della società italiana. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme realistico.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si presta bene per occasioni mirate, per avviare riflessioni su argomenti di rilievo all'interno dell'argomento 'famiglia'.