Sogg.: Florence Bodin-Joyeux -Scenegg.: Jean-Jacques Zilbermann, Nicolas Boukhrief - Fotogr.: (panora -mica/ a colori) Bruno Delbonnel - Mus.: Serge Franklin - Montagg.: Joele van Effenterre - Dur.: 89' - Produz.: Maurice Bernart
Interpreti e ruoli
Josiane Balasko (Irène), Maurice Benichou (Bernard), Victor Nieznanov (Ivan), Jeremy Davis (Leon), Jean-François Derec, Catherine Hiegel, Alexandre Piskariov, Alexis Maslov, Christine Dejoux, Jacques Her -lin, Andre Oumansky, Patrick Burgel
Soggetto
A Parigi nel 1958, Irène, una donna abbastanza giovane, moglie di un modesto commerciante di calzature e mamma del piccolo Léon, si applica con slancio al proprio compito di popolana casalinga, pur coltivando il sogno di diventare cantante: è infatti membro di una corale ed ha una bella voce. Bernard, il marito innamorato e fedele, le lascia fare la militante comunista con altre donne sue amiche, e occasionalmente l'assistente sociale e "l'ange -lo" rincuoratore di qualche vicino in necessità. Irène mette in tutto quello che fa una gran carica di ottimismo e d'entusiasmo, anche nel donare ora all'uno ora all'altro le calzature del negozio di Bernard. Persino il piccolo Léon è coinvolto, e corre di porta in porta a distribuire il giornale comunista l'Hu -manitè e a infilare sotto gli usci i volantini del Partito. Finché un giorno arri -va a Parigi il coro dell'Armata Rossa: c'è un fortuito incontro di Irène col solista del coro, l'aitante e cordiale Ivan, che la riempie di ammirazione, suscitando la gelosia di Bernard. Frattanto De Gaulle si prepara a un referen -dum popolare sulla Costituzione della Quinta Repubblica. Il Partito e i "com -pagni" si danno da fare per convincere i francesi a votare "NO", che ritengo -no essenziale per il trionfo completo della loro ideologia. Mentre l'attivismo di Irène si fa frenetico, il marito è costretto a chiudere il negozio (ammuc -chiando in casa le scatole di calzature residue, non riuscendo più a condurre avanti il suo piccolo commercio) ed accetta un posto di lavoro come fattori -no. Poi per distogliere Irène dall'infatuazione per il cosacco del coro, non esita a svendere quanto gli rimane del deposito di calzature, per acquistare un cappotto dal collo di pelliccia e farne dono alla moglie. Dopo che il referen -dum si conchiude con la sconfitta dei "NO", la corale dell'Armata Rossa prosegue la propria tournée e nella famiglia di Bernard ritorna la pace.
Valutazione Pastorale
Film arguto e disarmante (questo di Jean-Jacques Zilbermann, al suo primo lungometraggio) che si snoda con indulgente ironia sia nei confronti di un capitalismo che non riesce a garantire la sopravvivenza a un lavoratore coscienzioso e metodico come Bernard sia nei confronti di un comunismo che manda in giro i suoi cori dell'Armata Rossa, in divise inappuntabili, mantenendoli a vodka e caviale e facendoli spostare in auto -mobili lussuose, a spese degli ingenui del Partito locale, che non consente loro l'acquisto di un paio decente di scarpe civili irreggimentandoli senza scampo, anche nei momenti ricreativi, in balli umoristicamente disciplinati come esercitazioni militari. Nello sfondo le vicende politiche reali della Francia negli anni '60 ma anche in sordina il rimpianto per i tempi in cui ci si sentiva vivi, solidali; in cui era congeniale impegnarsi e lottare per una qualche idea; aver davanti una mèta, uno scopo, una ragione di vivere. Forse questo il senso del titolo del film: meglio quei tempi fervidi e tumultuosi di questi all'insegna dell'apatia e dell'individualismo.