Orig.: Italia (2000) - Sogg.: Dario Argento, Franco Ferrini - Scenegg.: Dario Argento, Franco Ferrini con la collaborazione di Carlo Lucarelli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ronnie Taylor - Mus.: Goblin - Montagg.: Anna Napoli - Dur.: 120' - Produz.: Medusa Film - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Max Von Sydow (Ulisse Moretti), Stefano Dionisi (Giacomo), Chiara Caselli (Gloria), Gabriele Lavia (avv.Betti), Paolo Maria Scalondro (Manni), Roberto Zibetti (Lorenzo), Rossella Falk (Laura De Fabriziis), Massimo Sarchielli (Leone), Barbara Lerici. (Angela)
Soggetto
A Torino nel 1983, il piccolo Giacomo ha assistito senza capire bene cosa stesse accadendo all'omicidio della madre. Il commissario Moretti, incaricato delle indagini, si è impegnato a trovare ad ogni costo il colpevole. Nel 2OOO la città torna ad essere minacciata da una serie di misteriosi delitti. Il commissario Manni, nuovo incaricato, non può fare a meno di accettare la collaborazione di Moretti, sia pure anziano e affaticato. Da Roma torna anche Giacomo, e, dopo qualche esitazione, comincia a partecipare alle indagini. Moretti ricorda che 17 anni prima fu accusato un nano, di nome Vincenzo, scrittore di libri gialli, poi a sua volta ucciso pochi mesi dopo. Allora riandando sui luoghi di quel periodo e interrogando persone che avevano conosciuto Vincenzo, Moretti pensa di essere vicino alla soluzione, intuendo che le azioni dell'assassino sono legate allo scandire di uan filastrocca. Confida i suoi sospetti a Giacomo ma durante la notte, ricevuta in casa una visita dell'omicida é colpito da infarto e muore. Giacomo segue le piste indicate. In una casa si trova faccia a faccia con l'amico Lorenzo, mette insieme i dettagli forniti da Moretti e lo accusa di essere il colpevole: Lorenzo da bambino aveva commesso i primi tre delitti tra cui l'omicidio della madre. Poi il padre lo aveva mandato lontano nella speranza di guarirlo. Ma, tornato, aveva ripreso 17 anni dopo le azioni di sempre, guidato come un'ossessione dalle filastrocche ascoltate nell'infanzia. Dalla strada Manni spara e attraverso il vetro uccide Lorenzo.
Valutazione Pastorale
Verrebbe voglia di dire che non c'é granchè da commentare. Si tratta sicuramente di un thriller, con un colpevole da scoprire, indizi da seguire, pezzi di racconto da mettere insieme. Ma non siamo dalle parti del primo Dario Argento, quello de "L'uccello dalle piume di cristallo". Qui, al di là dei virtuosismi iniziali, per altro fini a se stessi, manca proprio la regia a supportare il debole sviluppo del copione. L'ambientazione non risulta più di tanto funzionale alla trama, i dialoghi sono approssimativi, la suspence latita dentro alcuni passaggi incongrui. Se a ciò si aggiunge la mancanza di motivazioni di alcuni personaggi (quello di Gloria, che infatti non citiamo nella trama perchè superfluo), si può concludere che Argento va bene ormai per gli appassionati del 'genere' e per chi è comunque in attesa del suo nuovo film. Poco altro o niente resta da dire e da questo deriva che, dal punto di vista pastorale, la valutazione scelta é quella del futile: perchè dare alla storia spessori di significato nel bene o nel male sembra francamente eccessivo e fuori luogo. Da aggiungere che le solite crudezze (sangue, cadaveri vari...) scandiscono i momenti del thriller.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, tenendo conto del divieto ai minori di 14 anni e di una cautela verso i minori. Più opportunamente si indirizza, come si diceva, agli 'appassionati' del genere e agli estimatori (sempre meno) del regista romano. Attenzione per eventuali passaggi televisivi casalinghi.