Sogg.: Shimon Arama, Zion Haen - Scenegg.: Andrzej Krakowski, Laurence Heath - Fotogr.: (panoramica/a colori) Curtis Clark - Mus.: Cliff Eidelman Montagg.: Arthur Lobum - Dur.: 121' - Produz.: Arnold Kopelson
Interpreti e ruoli
Willem Dafoe (Salamo Arouch), Edward James Olmos (Gypsy), (Poppa Arouch), Robert Loggia (Allegra), Wendy Gazelle (Elena), Kelly Wolf, Costas Mandylor, Kario Salem, Edward Zentara, Hartmur Becker, Sofia Saretok
Soggetto
nel 1943 durante la seconda guerra mondiale, da Salonicco il pugile greco Salamo Arouch, in quanto ebreo, viene deportato dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwitz insieme a tutti i familiari e unitamente alla fidanzata Allegra e ad Elena, la sorella di costei. Dopo essere stato assegnato con il padre ed il fratello Avram ai lavori forzati, Salamo, in quanto campione di pugilato, è destinato dal comandante del campo, il maggiore Rauscher, a sostenere crudi incontri di boxe contro altri prigionieri per consentire agli ufficiali tedeschi di effettuare scommesse in denaro sul vincintore. Dato che il perdente viene eliminato dai carcerieri mentre il vincitore riceve razioni supplementari di pane, Salamo, per sopravvivere, riesce a vincere tutti gli incontri con la speranza anche di salvare, col suo successo, i familiari dallo sterminio. Ma inutilmente: nel generale olocausto solo Salamo, aiutato da un "kapò", uno strano tipo di zingaro, è l'unico superstite di tutta la sua famiglia. Ora ha soltanto un unico desiderio: quello di poter ritrovare viva Allegra.
Valutazione Pastorale
ancora un film sull'olocausto, un argomento sempre toccante, che sostenuto in modo valido dal regista Robert M. Young, non appare sempre omogeneo, perchè a buone scene di massa e a qualche convincente momento nello svolgimento della vicenda si alternano varie cadute di tono e alcune ingenuità. Qui sono molto sottolineati gli affetti familiari del protagonista, ma sono stati trascurati importanti approfondimenti psicologici, come, per esempio, quello del rapporto fra Salamo e il Comandante del campo. Il personaggio più vivo risulta quello ambiguo dello zingaro, che cerca di sopravvivere, ma rivela anche momenti di umanità il cui ruolo è ben interpretato da Edward James Olmos. Particolarmente buono appare il commento musicale.