Sogg.: tratto da una novella di H.R.F. Keating - Scenegg.: H.R.F. Keating, Zafar Hai - Fotogr.: (panoramica/a colori) Walter Lassally Mus.: Richard Robbins - Montagg.: Charles Rees - Dur.: 93' Produz.: Ismail Merchant Ivory, Perfect Movie Productions
Interpreti e ruoli
Naseeruddin Shah (Ispettore Chote), Stellen Skarsgard (Axel), Amjad Khan (Lala Heera Lal), Marhur Jaffrey (Mrs. Lal), Anu Kapoor (Tiny Man), Archana Puran Singh (Miss Twinkle), Dalip Tahiz (D. Lip Lal), Dinshaw Daji, Johnny Walker, Mohan Agashe, Mr. Perfect
Soggetto
sbarca a Bombay Axel Svensen, un criminologo svedese, inviato in missione per rendersi conto dei metodi di lavoro della polizia indiana. Subito è implicato in un guaio fin dall'aeroporto: qualcuno gli strappa di mano una rivista, ritenendo che ben nascosto fra le pagine vi sia "il burro". Ora il burro altro non sono che i diamanti, di cui fiorisce impunemente il commercio clandestino. Sulle piste dei trafficanti c'è il bravo ispettore Chote, che già ha fiutato qualcosa nei confronti di un certo Lala, ricchissimo uomo di affari. E per l'appunto il suo capo affida a Chote anche l'ultimissimo caso: qualcuno con un pesante candeliere ha tentato di uccidere il vecchio Perfetto, amministratore di Lala. Lo svedese segue nelle intricatissime indagini l'onesto e testardo Chote, mentre nello sfondo si profila anche la figura di un potente ministro, senza parlare di una bella moglie di un figlio di Lala, che è stata misteriosamente violentata in casa propria. Mentre lo sfortunato Perfetto è in coma e neppure balbetta, lo stesso svedese è sequestrato, ma Chote, utilizzando abilmente un corteo di femministe, riesce a recuperarlo. Poi comprende che tra Lala e il Ministro si imbastiscono loschi traffici (i diamanti) e, sebbene l'uomo di Governo lo inviti a lasciar perdere il caso, Chota non lascia il suo lavoro e cerca la verità. Scappano fortunosamente fuori il sacchetto delle pietre preziose, nonché il candeliere della aggressione, sul quale sono identificate le impronte di uno dei figli di Lala, mentre Perfetto riprende fiato e parola e si viene a sapere che la sera del mancato delitto il Ministro in persona era nel palazzo dei ricchi, per un accordo segreto con il capo famiglia sui diamanti, oltre che per abusare della giovane donna di casa. Chote allora accusa il figlio di Lala e, mentre la furia del vento (il monsone è arrivato a puntino) fa crollare uno splendido lampadario, si scoprono fra i frammenti le preziose pietre. A missione ultimata e prima di tomare alla sua modesta vita e alla piccola famiglia, Chote accompagna all'aeroporto Svensen che torna in patria. Tra il biondo giovanottone di Stoccolma ed il piccolo indiano si è stabilito tra avventure e rischi, corruzione e quasi-delitti, un legame di rispetto, simpatia e cordiale amicizia.
Valutazione Pastorale
curioso film a regia indiana, un po' lento nei preliminari di una trama non poco intricata, ma curioso sì e accativante per quella vena di ironia garbata che tutto lo percorre, con effetti amabili e a volte sul filo del grottesco. Nel quadro di una Bombay brulicante e tumultuosa (la fotografia è assai pregevole) si dipana la bizzarra vicenda, tutto un groviglio di corruzione, prevaricazioni, affari loschi e scintillio di diamanti. Nulla di decisamente serio, a cominciare da un quasi-delitto che delitto non è e che si ammanta dell'aggettivo perfetto, sol perché Perfetto è il cognome della quasi-vittima. Nemmeno nulla di fracassone, poiché perfino l'allegra trovata del corteo delle femministe, grasse e vocianti, è volta in ritmi di farsa e in un chiasso ameno. Il bravo ispettore Chote è onesto, incorruttibile e simpatico e la verità vale per lui ben più che la reputazione di politici e trafficanti. A paragone, quello svedese asettico e biondiccio, spedito a fare esperienze nel bailamme di Bombay, sembra un marziano travolto dagli eventi. Ma i due si sono rispettati e capiti ed il loro abbraccio di addio è affettuoso.