Fuori concorso alla 77a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, il film è disponibile dal 15 gennaio 2021 sulla piattaforma Prime Video
Interpreti e ruoli
Eli Goree (Cassius Clay), Kingsley Ben-Adir (Malcolm X), Aldis Hodge (Jim Brown), Leslie Odom Jr. (Sam Cooke)
Soggetto
Febbraio 1964, il pugile Cassius Clay è sul podio del mondo. A un passo dal cambiare nome in Muhammad Ali, con la conversione all’Islam, si ritrova con gli amici Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown dialogando un’intera notte di aspettative sul domani, esitazioni, cambiamenti della società e diritti civili.
Valutazione Pastorale
È stato salutato con molti applausi alla 77a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia il film “One Night in Miami…”, esordio alla regia dell’attrice premio Oscar Regina King (“Se la strada potesse parlare”, 2019) nonché premio Emmy lo scorso settembre per la serie “Watchmen” (2019). Attorno a “One Night in Miami…” si fanno già molti pronostici per i Golden Globe e gli Oscar. Ispirato a fatti veri, sul tracciato di una spettacolo teatrale firmato da Kemp Powers, il film della King ci porta nell’America degli anni ’60, esattamente alla notte del 25 febbraio del 1964, quando Cassius Clay viene incoronato campione del mondo dei pesi massimi. Il racconto si concentra sulle ore successive, sull’incontro in albergo di Cassius Clay (pronto ad abbracciare la religione islamica diventando Muhammad Ali) con Malcolm X, Sam Cooke e Jim Brown. Una notte tra amici trascorsa scambiandosi riflessioni, confidenze e incertezze sul domani, mentre sullo sfondo vanno divampando fermenti e fratture sociali, in primis le discriminazioni verso la comunità afroamericana. Come ha sottolineato la regista a Venezia77: “Questo film è una lettera d’amore dedicata all’esperienza vissuta dagli uomini di colore in America. È stata un’opportunità per mostrare queste icone prima di tutto come uomini e fratelli. Amici che possono parlare liberamente e dichiarare che il momento del cambiamento è ora. Questo messaggio incentrato sul cambiamento riecheggia ancora oggi a distanza di decenni”. Debitrice del copione teatrale, la narrazione elegge come protagonista la parola, i dialoghi, vero cuore del film; accanto a questo funzionano egregiamente le atmosfere eleganti e le musiche del tempo, cui imprime intensità e vigore la regia della King. Nonostante qualche sbavatura, qualche piccola lungaggine, “One Night in Miami…” si rivela un film di grande fascino e densità, raccontandoci le esistenze di quattro figure destinate a incidere nella storia degli Stati Uniti, e del mondo. Dal punto di vista pastorale, il film “One Night in Miami…” è consigliabile, problematico e per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni di dibattito per approfondire la storia americana degli anni '60, soprattutto le figure al centro del racconto e il cammino di riconoscimento dei diritti civili per la popolazione afroamericana.