Interpreti e ruoli
Zhang Yi (Zhang Jiusheng), Wei Fan (Fan Dianying - Mr. Movie), Liu Haocun (Liu), Ailei Yu (Cui), Xiaochuan Li (Lo chef)
Soggetto
In Cina, durante la Rivoluzione Culturale, il detenuto Zhang scappa dalla prigione in cui è rinchiuso. Il suo intento è assistere alla proiezione di un cinegiornale in cui appare la sua amata figlia…
Valutazione Pastorale
Per molti anni, Zhang Yimou, nato a Xian nel 1951, è stato il nome più noto della cosiddetta quinta generazione del cinema cinese. In Europa (e quindi di ribalzo in Italia) si è fatto conoscere nel 1987 con “Sorgo rosso”, Orso d’oro a Berlino e con “Ju Dou”, che gli vale nel 1990 la prima candidatura all’Oscar. Il successivo “Lanterne rosse” è, nel 1992, è la sua definitiva consacrazione internazionale. Seguono altri titoli importanti, quali “La storia di Qiu Ju”, “Vivere”, “Non uno di meno”, Leone d’oro a Venezia 1999. All’aprirsi del terzo millennio, Zhang Yimou è il numero uno di una cinematografia in forte crescita eppure costretta a segnare il passo perché intorno è cambiato il resto dell’immaginario. Così nell’ottica di un cinema che fa del rigore formale e della purezza narrativa il punto di partenza della narrazione, si muove ora anche questo “One Second”, titolo ovviamente in inglese di una vicenda calata in pieno in un passaggio della Rivoluzione Culturale cinese degli anni sessanta. Per vedere un solo secondo della figlia immortalata come studentessa e lavoratrice modello, il detenuto Zhang affronta rischi indicibili, dapprima scontrandosi con la giovane orfana che ha rubato la pellicola, poi incappando in Fan, il miglior proiezionista in circolazione, al quale si brucia il fotogramma. Con “One Second”, il regista torna a dirigere un film dai toni epici, segnato dalla durezza dell’implacabile regime comunista e addolcito dalla suadente liricità del cinema. Qui il momento del riunirsi della folla nella sala della proiezione fa ritrovare la magia del cinema delle origini, disegnando il film come momento di bellezza e di ossessione. Presentato alla 16^ edizione della Festa di Roma, “One Second” conferma la capacità di Zhang Yimou di muoversi su livelli alti e visionari. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, per avviare la riflessione sia sul regista sia su alcuni momenti nodali della storia cinese.