Orig.: Italia (2003) - Sogg.: Enzo d'Alò, Umberto Marino - Scenegg.: Furio Scarpelli, Enzo d'Alò, Giacomo Scarpelli (collaborazione ai dialoghi: Antonello Dose, Marco Presta) - Creazione dei personaggi: Walter Cavazzuti - Mus.: Pino Daniele - Montagg.: Simona Paggi - Dur.: 80' - Produz.: Luigi Musini, Roberto Cicutto.
Interpreti e ruoli
Rocco (voce: Ciro Ricci), Peppino (v.: Silvio Orlando), Giuseppe (v.: Vincenzo Salemme), Sua Profondità (v.: Beppe Barra), Farfaricchio (voce.: Fabio Volo), John . (v.: John Turturro)
Soggetto
Non potendo più sopportare il momento da tutti atteso della nascita del Bambinello, Sua Profondità il Signore del Male decide che è arrivato il momento di eliminare il Natale. Incarica perciò tre diavoletti di recarsi sulla Terra per indurre in tentazione un umano e provocare l'interruzione della festa. I tre scelgono la città di Napoli, dove la preparazione del Presepe e l'arrivo del Bambin Gesù sono molti sentiti e vissuti con partecipazione. In particolare si concentrano su una famiglia, nella quale si aspetta proprio per la notte del 24 la nascita di un figlio. Ma questo evento è vissuto con disappunto dal primo figlio, il piccolo Rocco che si sente trascurato e quasi offeso dai genitori. Con un sortilegio, e dopo aver pronunciato la parola magica Opopomoz, Rocco entra direttamente nel presepe a contatto con i vari personaggi che si stanno preparando per la notte Santa. Rocco è pronto a denigrare tutto, ma a poco a poco cambia atteggiamento: specie quando la cuginetta Sara lo raggiunge e lo aiuta a recuperare la retta via. Nell'ultimo scontro, arriva l'angelo e sconfigge i tre peraltro ormai incerti diavoletti. La notte di Natale il fratellino nasce proprio come Gesù. La famiglia è unita a festeggiarlo, mentre i diavoletti ora 'lavorano' nel presepe.
Valutazione Pastorale
Dire che l'animazione soffre di qualche dinamica un po' impacciata e che c'é un generale infantilismo grafico ed espressivo non significa sminuire la bontà dell'operazione. L'idea di base del copione(in ogni bambino che nasce si rinnova la nascita di Gesù Bambino) è infatti concreta, diretta, esplicita. Funziona anche la descrizione del percorso che il fratellino maggiore deve compiere per avere la consapevolezza dell'evento, e corrisponde in fondo ad una prospettiva napoletana la raffigurazione dei tre diavoletti come 'poveri diavoli' che si arrangiano prima di riuscire a loro volta a trovare una meritata posizione. Limiti regionalistici e trovatine di più ampio respiro si alternano in una sorta di acquarello un po' naif: un carosello partenopeo su temi di respiro universale. Le migliori intenzioni e un'azzeccata colonna sonora rendono gradevole il film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell'insieme poetico.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in molte occasioni per bambini e adolescenti, come spettacolo semplice e di immediata fruizione.