Interpreti e ruoli
Carmiña Martínez (Ursula, la madre), José Acosta (Rapayet, il genero), José Vicente (Moisés, l'amico), Juan Bautista Martinez (Zaida, la figlia), Greider Meza (Peregrino, lo zio), Juan Bautista Martinez (Anibal, il cugino), Greider Meza (Leonidas, il figlio), Miguel Viera (Il pupillo), Sergio Coen (Singing Sheperd)
Soggetto
In Colombia una famiglia indigena wayuu, con a capo Ursula si trova a poco a poco coinvolta nel commercio di marjiuana messo in piedi dai giovani americani alla metà degli anni Settanta…
Valutazione Pastorale
Un film di gangster e spiriti, così lo definiscono nelle note introduttive i due registi Cristina Gallego e Ciro Guerra. Con l’aspetto gangster si va verso la parte tristemente vera e realistica della storia, con quello degli spiriti si vuole richiamare quell’insieme di superstizioni, credenze, tradizioni che rimandano ad una religione arcaica e lontana. Certo il copione traccia la traiettoria di come la droga si è inserita in quelle popolazioni e ne ha sconvolto abitudini e modi di fare in modo forse irrecuperabile. Film quindi di denuncia e di periferie dimenticate questo che rappresenta una cronaca amara e triste di come nasce il cartello della droga in Colombia. Film di generosa invadenza narrativa, che si muove tra dramma, storia, mitologia. Forse come un western fuori dal West ma con identico furore di esposizione. Il film fotografa la brama di potere e la ricerca sfrenata del guadagno facile, ma è costretto anche a dare conto della conseguenza delle scelte e dello smarrimento che prende di fronte al male. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni più mirate come proposta di film sicuramente originale per ambientazione, copione, svolgimento e interpretazione.