Orig.: Gran Bretagna/Francia/Canada (2014) - Sogg.: tratto dal libro "L'orso Paddington" di Michael Bond - Scenegg.: Hamish McColl, Paul King - Fotogr.(Scope/a colori): Erik Wilson - Mus.: Nick Urata - Montagg.: Mark Everson - Dur.: 97' - Produz.: David Heyman.
Interpreti e ruoli
Paddington (voce italiana: Francesco Mandelli), Hugh Bonneville - Sally Hawkins (sig. Brown), Nicole Kidman (v.i.: Luca Biagini), Julie Walters (sig.ra Brown), Jim Broadbent (v.i.: Tiziana Avarista), Peter Capaldi (Millicent), Madeleine Harris (v.i.: Chiara Colizzi), Samuel Joslin (sig.ra Bird), Tim Downiw . (sig. Gruber), Peter Capalbi (sig. Curry), Madeleine Harris (Judy Brown), Samuel Joslin (Jonathan Brown), Tim Downie (Montgomery Clyde)
Soggetto
In seguito ad un terremoto, un orsetto lascia la natia giungla peruviana e, su indicazione della zia Lucy, arriva in Inghilterra. Dopo un primo approccio con Londra alquanto scoraggiante (nessuno lo guarda nè gli rivolge la parola), incontra la famiglia Brown, e qui le cose cambiano. Gli viene assegnato il nome Paddington (come la stazione della metro nella quale si trova), la mamma, il figlio Jonathan e la figlia Judy lo invitano a casa, mentre solo il padre resta scorbutico e diffidente. Ci vuole un po' di tempo prima che quella insolita presenza venga accettata. Paddington si fa ben volere, mentre si mette alla ricerca dell'esploratore inglese che tanti anni prima aveva visitato il Perù e lasciato un segno indelebile nella mente della zia Lucy...
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza è "L'orso Paddington", libro inglese di Michael Bond con destinazione i lettori più piccoli. Si tratta, come si sa, di una produzione letteraria vasta, suggestiva, in grado sia di essere collocata in un ampio spazio temporale (gli ultimi due/tre secoli) sia di essere trasferita ai giorni nostri e di servire da metafora (leggere e mai invadente) per osservare lo stato di salute di alcuni parametri dellla civile convivenza. Così, con immediata evidenza, l'orso serve a misurare la nostra (di noi umani) capacità di accoglienza del 'differente', e insieme a costruire un ritratto della metropoli, dei luoghi di cultura, e a ripercorrere la storia dell'esplorazione in luoghi lontani. Alle pagine scritte corrisponde un periodare sullo schermo di bella fattura, convincente, vivace, non privo di emozioni. Tutto concorre a far arrivare a bambini e piccoli i toni di una favola dolce e piacevole, che corre gioiosamente verso il lieto fine. Per divertire, senza tediare nè lanciare messaggi. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come prodotto simpatico, ben confezionato, gradevole per bambini e per tutta la famiglia.