PALERMO SHOOTING

Valutazione
Discutibile, velleitario
Tematica
Mass-media, Metafore del nostro tempo, Morte
Genere
Metafora
Regia
Wim Wenders
Durata
110'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Germania, Italia
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Irmin Schmidt
Montaggio
Peter Przygodda, Oli Weiss

Orig.: Germania/Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Wim Wenders - Fotogr.(Panoramica/a colori): Franz Lustig - Mus.: Irmin Schmidt - Montagg.: Peter Przygodda, Oli Weiss - Dur.: 110' - Produz.: Wim Wenders, Gian Piero Ringel.

Interpreti e ruoli

Campino (Finn), Giovanna Mezzogiorno (Flavia), Dennis Hopper (Frank/la morte), Inga Busch . (Karla), Sebastian Blomberg (Julian), Wolfgang Michael (Erwin), Harry Blain (Harry), Francesco Guzzo (Giovanni), Patti Smith (se stessa), Lou Reed (se stesso), Milla Jovovich (se stessa)

Soggetto

Quando si accorge di attraversare un periodo di crisi, Finn, fotografo tedesco famoso nel mondo, comincia a vagabondare e da Dusseldorf arriva a Palermo. Qui pensa di essere perseguitato da una misteriosa figura che lo pedina per ucciderlo. In una chiesa Finn incontra Flavia, restauratrice. Lei lo ospita a casa sua, in seguito si confidano i rispettivi problemi e, insieme, cercano di superarli. Finna ha bisogno di un colloquio diretto con l'uomo mascherato, per capire meglio le proprie ossessione sulla vita e sulla morte.

Valutazione Pastorale

Quando di un copione si può dire tutto, e il suo contrario, si tratta di una premessa non incoraggiante. Qui Wenders mette in scena non un regista ma uno che comunque lavora con le immagini (fotografo) per evitare di parlare direttamente di se stesso ma in realtà costruendo un teorema nel quale il racconto resta ben presto ingabbiato. La pittura (gli affreschi), la fotografia, il cinema: le fasi successive del rapporto tra arte e immagine diventano un terreno chiuso perche Wendersi vi si adagia senza troppo entusiasmo, usando toni stanchi e svogliati, simbologie facili, metafore prevedibile e scontate. Vita, morte, paura, speranza, scorrono nella storie sulle cadenze di banalità in certi momenti imbarazzanti. Anche se gli argomenti non perdono il loro fascino, il regista tedesco appare in forte crisi di ispirazione, e i risultati sono molto alterni. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, e in prevalenza velleitario.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria ma forse più opportuna é la proposta in occasioni mirate, per metterlo a confronto anche con altri titoli di Wenders. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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