Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg. e scenegg.: Henry Bromell - Fotogr.(Scope/a colori): Jeffrey Jur - Mus.: Brian Tyler - Montagg.: Lynzee Klinghmann, Cindy Mollo - Dur.: 90' - Produz.: Andrew Lazar, Lori Miller, Matt Cooper.
Interpreti e ruoli
William H.Macy (Alex), Tracey Ullmann (Marta), John Ritter (dott. Parks), Neve Campbell (Sara Cassidy), Donald Sutherland (Michael), Barbara Bain, Miguel Sandoval, Steve Moreno.
Soggetto
Fin da piccolo Alex è stato addestrato dal padre alla professione di killer. A quarant'anni, con una moglie ignara di tutto e un figlio di cinque anni, Alex avverte dentro un peso non più sostenibile. Va allora dal dott.Parks, uno psicanalista, col quale però non riesce ad aprirsi. Qui conosce Sara, una giovane afflitta da molti problemi. Un giorno il padre gli dice che è arrivato il momento di un nuovo incarico. Alex pensa: "Se mi rifiutassi?". Poi guarda il materiale e si accorge che la vittima designata è propio lo psicanalista. Sconvolto, Alex vede di nuovo Sara e le chiede di uscire. Lei gli risponde mentendo che ha un ragazzo e si fa vedere con lui. Di sera Alex mette in fuga alcuni ladri che molestavano il dottore, e il giorno dopo dice al padre che vuole smettere. Questi ripete che quell'omicidio è più che mai necessario per liberarlo da quella presenza infausta. Alex torna da Sara, le dice che non vuole tradire la moglie, lei lo manda via, lo richiama, hanno un breve e confuso rapporto. Il dottore informa la polizia che sospetta di essere preso di mira. Mentre Alex e la moglie hanno un litigio, il figlioletto Sammy dice che il nonno la ha portato a sparare nel bosco. Terrorizzato, Alex rivede se stesso e per il figlio un futuro simile al suo. Allora va dal padre e lo uccide, spara ad un poliziotto vicino che risponde e lo ammazza. Ora dal dott. Parker c'é Sammy, che parla dell'esistenza dell'infinito. Come faceva con il padre.
Valutazione Pastorale
Una bella sceneggiatura che con molto senso di misura riesce a mettere a fianco e a far andare avanti due piani narrativi distinti. Uno realistico: il 'mestiere' di killer, che esiste (e non solo in America) e condiziona tutta una serie di situazioni di contorno (moglie, figli, relazioni sociali); l'altro esistenziale, e quasi psicanalitico: la crisi di Alex come paradigma di un salto nel buio dal quale lui vuole uscire proprio quando capisce che l'unica via d'uscita é affidata ad un gesto radicale. Le regole d'onore quindi di una società che si crede al di sopra di tutto si scontrano con quelle dei sentimenti, di affetti che rischiano di svuotarsi e vanno invece riempiti di nuovo significato. Il nonno vuole uccidere lo psicanalista, lo "strizzacervelli", il grande nemico; e poi vuole avviare sulla propria strada il nipotino, modellare la sua coscienza pulita. La catena va interrotta, bisogna eliminare il vecchio, per garantire l'avvenire al più giovane. Se si esclude la figura della ragazza (che appare un po' forzata e messa lì come riempitivo), il film è la storia del rapporto padre-figlio come momento delle scelte, delle decisioni, del futuro da crearsi. Film, come si diceva, solido, compatto, ben strutturato, capace di lanciare segnali di denuncia (la rispettabilità borghese ottenuta dalla famiglia malavitosa), e di mettere insieme un tessuto drammatico coinvolgente. Dal punto di vista pastorale, il percorso del racconto è da ritenersi nell'insieme positivo, con riserva per qualche momento meno sorvegliato. Film accettabile, quindi, e senz'altro problematico.
UTILIZZAZIONE: ben recitato sopratto dal protagonista Alex (William H.Macy), il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Stesse cautele sono da tenere anche in caso di passaggi televisivi.