Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg. e scenegg.: David Koepp - Fotogr.(Scope/a colori): Conrad W.Hall, Darius Khondji - Mus.: Howard Shore - Montagg.: James Haygood - Dur.: 108' - Produz.: Hofflund-Polone.
Interpreti e ruoli
Jodi Foster (Meg Altman), Kristen Stewart (Sarah), Forest Whitaker, Dwight Yoakam, Jared Leto
Soggetto
Da poco divorziata e intenzionata a cominciare una nuova vita, Meg Altman decide che il primo passo deve essere quello di cambiare residenza. Eccola quindi prendere possesso, insieme alla figlia adolescente Sarah, di un appartamento a Manhattan di smisurate dimensioni. Talmente grande che il precedente proprietario aveva deciso di costruire nella parte alta un'ampia stanza blindata dotata dei più recenti sistemi di sicurezza e di generi di confort: si tratta della cosiddetta 'panic room', dove é possibile rifugiarsi in presenza di pericoli improvvisi. Arriva la notte, e tre malviventi entrano nella casa, convinti che sia ancora disabitata. Meg li vede dal monitor, sveglia Sarah e entrambe si chiudono nel bunker. Dopo aver tagliato i fili della luce e del telefono, i tre riescono a far sapere di essere entrati per impossessarsi di una cassaforte che si trova proprio in quella stanza. Meg cerca di organizzare una difesa. Trova il momento buono per uscire e prendere il cellulare, ma dentro non c'è campo. Attaccando alcuni fili, riesce ad avvertire l'ex marito. Sarah, che ha bisogno di cure, sta male e deve fare al più presto una iniezione. Tra i malviventi si fa strada una certa sfiducia, uno vorrebbe rinunciare ma Raul lo uccide. Quando arriva Steven, l'ex marito, viene legato e picchiato per indurre Meg ad uscire. Lei esce, i due finalmente entrano nel bunker per lavorare sulla cassaforte. Arrivano alcuni poliziotti, Meg li invita ad andare via perchè é tutto tranquillo. Aperta la cassaforte, ne vengono fuori obbligazioni al portatore. C'è lite sulla divisione della refurtiva. Riuscito ad avere la meglio, il bandito di colore ha un sussulto e torna indietro per soccorrere Meg ferita. In quel momento torna la polizia. Il bandito viene arrestato. Madre e figlia ricominciano a cercare casa.
Valutazione Pastorale
Si tratta di un thriller assai avvincente, claustrofobico nell'ambientazione (tutto si svolge all'interno dell'appartamento), incalzante e avvincente nel ritmo. La suspence accompagna in modo opportuno la vicenda, in un crescendo di emozioni delle quali solo una minima parte si può dire sia superflua e denoti qualche gratuito sovraccarico. Se si pensa poi che lo spunto del racconto non è per niente inventato e che la diffusione delle 'panic room' è in aumento in molte case americane, si può facilmente vedere il film anche nell'ottica di una narrazione simbolica che rimanda alle paure contemporanee: la perdita della sicurezza, il contatto con uno sconosciuto, i limiti dell' individualismo. Il delitto alla fine non paga, il pericolo è scongiurato e si può ricominciare, sperando (ma non é sicuro) che la lezione sia servita. Dal punto di vista pastorale, il film ha un andamento positivo, che lo fa valutare come accettabile, con necessità di aggiungere riserve per la presenza di crudezze in alcuni passaggi.
UTILIZZAZIONE: trattandosi di un prodotto commerciale di buona resa spettacolare, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato per visioni successive più mirate. Attenzione è da riservare per la presenza di bambini e minori, soprattutto in vista dei passaggi televisivi.