Orig.: Australia (2005) - Sogg.: tratto dal romanzo "Candy" di Luke Davis - Scenegg.: Neil Armfield, Luke Davis - Fotogr.(Normale/a colori): Garry Phillips - Mus.: Paul Charlier - Montagg.: Dany Cooper - Dur.: 108' - Produz.: Emile Sherman - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Abbie Cornish (Candy), Heath Ledger (Dan), Geoffrey Rush (Casper), Noni Hazlehurst (Elaine Wyatt), Tony Martin (Jim Wyatt), Tom Budge (Schumann), David Argue (Lester), Paul Blackwell (Phillip Dudley), Nathaniel Dean (Paul Hillman), Damon Herriman (Roger Moylan)
Soggetto
Candy e Dan sono giovani, si amano, si sposano, si drogano insieme e non pensano di smettere. Lui si ingegna in piccoli furti, lei rimane incinta. Litigano, e lei, sottoposta a parto interrotto, partorisce un piccolo feto che non sopravvive. Dopo aver tentato di vivere in campagna, i due si separano. Tempo dopo si ritrovano. Lui fa il lavapiatti in un ristorante. Lei lo va a trovare, ha uno sguardo di intesa. Dan dice che non è possibile tornare indietro. Candy va via. Lui si versa un bicchiere di acqua.
Valutazione Pastorale
Anche se non è nuovo, l'argomento resta drammaticamente attuale. Il problema 'droga' è visto nella sua dimensione più brutale, quella nella quale arriva la totale assuefazione, quando assumere stupefacenti diventa una 'normale' esigenza e non farlo crea isterismi, e turbative profonde. I due giovani protagonisti sono colti nella situazione della 'dipendenza': drogarsi è l'unica occupazione quotidiana, accanto ad un sentimento d'amore che li tiene legati e li rende incapaci di comportarsi diversamente. La cronaca della discesa all'inferno con l'apertura finale di uno spiraglio di riscatto è affidata ad un copione ben calibrato nella progressone drammatica ma un po' manierato nella descrizione dei 'fatti'. Sono sempre fin troppo in ordine Candy e Dan, rispetto alle loro sofferenze, e c'è un pathos più letterario che realistico. I motivi di riflessione comunque non mancano (la presenza/assenza dei genitori...)e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film, che ha il divieto ai minori di 14 anni, può essere utilizzato in occasioni mirate, per avviare discussioni sul tema centrale del rapporto 'giovani-droga'. Molta attenzione é da tenere per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.