PATER FAMILIAS

Valutazione
crudezze, Discutibile, dibattiti
Tematica
Delinquenza minorile, Famiglia - genitori figli, Giovani, Matrimonio - coppia, Povertà-Emarginazione, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Francesco Patierno
Durata
87'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Francesco Patierno, Massimo Cacciapuoti liberamente tratto dall'opera originale "Pater Familias" di Massimo Cacciapuoti
Musiche
Angelo Talocci
Montaggio
Luca M.Gazzolo

Orig.: Italia (2002) - Sogg.: liberamente tratto dall'opera originale "Pater Familias" di Massimo Cacciapuoti - Scenegg.: Francesco Patierno, Massimo Cacciapuoti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Mauro Marchetti - Mus.: Angelo Talocci - Montagg.: Luca M.Gazzolo - Dur.: 87' - Produz.: Kubla Khan srl.

Interpreti e ruoli

Luigi Iacuzio (Matteo), Federica Bonavolontà (Rosa), Francesco Pirozzi (Michele), Francesco Di Leva (Gerardo), Domenico Balsamo (Alessandro), Michelangelo Dalisi (Gegé), Sergio Solli (padre di Rosa), Italo Celoro (don Antonio), Lucia Ragni (superiora), Marina Suma (madre di Rosa), Ernesto Mahieux . (preside)

Soggetto

Matteo, 30 anni, usufruisce di un permesso e, dopo dieci anni di prigione, torna nel suo paese vicino Napoli. Il pretesto è l'imminente morte del padre con una conseguente pratica notarile da firmare con urgenza. Mentre percorre strade e piazze, Matteo torna con la memoria a tanti anni prima, a prima che succedesso gli episodi che lo hanno portato in carcere. Lui é con i ragazzi del gruppo: Antimo viene ucciso dopo una rapina andata a male; Roberto muore cadendo da un palazzo terremotato; Geggé si uccide perché il padre gli ha rubato i risparmi di tre anni di lavoro; Michele, cugino di Matteo, viene ucciso da un gruppo di balordi per aver difeso una ragazza; Giovanni é sposato con Rosa che però soccombe ad un matrimonio solo violento; infine Anna, la sua fidanzata, viene violentata dal fratello per gelosia e per vendetta. E' stato di fronte a quest'ultimo episodio che Matteo, di solito osservatore passivo, ha reagito e ha ucciso Alessandro, fratello di Anna, finendo poi in prigione. Dopo aver visto il padre, ora Matteo, accompagnato da suor Luisa, va in un orfanotrofio, vede Rosa e la figlia di lei, pensa che qualcosa di bello potrà ancora nascere. Alla fine della giornata torna in carcere. La porta si chiude dietro di lui.

Valutazione Pastorale

Collocato negli spazi polverosi di un grosso paese del circondario napoletano, il racconto si apre su uno scenario dominato da un totale degrado sociale e morale, dove impera la legge del più forte, il rispetto per l'altro é calpestato, i rapporti interpersonali si svolgono all'insegna dello scontro e dell'aggressione. Si intuisce che il regista, mentre fotografa una realtà di violenza e di soprusi, non vuole fermarsi alla superficie dei fatti e sceglie un taglio narrativo che separa nettamente i due piani del presente e del passato. Affidando le sequenze dei ricordi ad un cromatismo virato sullo scuro e schiacciato nella profondità del contrasto campi lunghi/primi piani, l'esordiente Patierno intende sollevare dai limiti del documento la vischiosa materia trattata per collocarla su uno sfondo storico più ampio e stratificato. Si respira nelle immagini l'aria soffocante della tragedia annunciata e tuttavia non evitabile: come se un virus fatto di fatalismo, superstizione, ansia di vendetta passasse dai genitori ai figli in una catena di lutti senza fine. Il dramma proletario degli 'ultimi', abbandonati da tutti, richiama l' "Accattone" pasoliniano: un agghiacciante repertorio di brutalità, elevato a rango letterario come unica forma possibile di riscatto. Dramma universale, e insieme particolare: reso più complicato dall'uso della lingua, un dialetto molto stretto spesso incomprensibile. I genitori si scontrano tra loro e picchiano i figli, i figli uccidono i genitori e si eliminano tra loro. La chiesa è presente come avamposto di frontiera in una terra di nessuno, nell'aiuto offerto a Matteo per aiutarlo a sperare in un futuro migliore. Un 'opera prima dura, forte, scostante, difficile da seguire senza adeguati supporti di contorno. Muovendosi tra descrizione del male e la volontà di non rassegnarsi ad esso, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, segnato da crudezze ma adatto a dibattiti.
UTILIZZAZIONE: come detto sopra, il film, più che in programmazione ordinaria, si rivolge a proiezioni mirate, occasioni in cui sia possibile inquadrare meglio il racconto e ricavarne utili riflessioni. Molta attenzione è da porre per i minori in caso di passaggi televisivi.

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