Sogg.: Maria Elisabetta Cartoni - Scenegg.: Lidia Ravera, Piccio Raffanini Fotogr.: (scope/a colori) Romano Albani - Mus.: Grabriele Ducros - Montagg.: Mario Morra - Dur.: 90' - Produz.: Exordia Corporation Produzione, Rete Italia, Titanus - Vietato ai minori degli anni 14
Interpreti e ruoli
Virginia Hey (Diana), Gerard Darmon (Arnaldi), Gioia Scola, Carlo Mucari, Dario Parisini, Carin Mc Donald, Teagan Clive, Eva Grimaldi ., Kid Creole
Soggetto
Diana, affascinante fotografa di grande successo, vive divisa dal marito Giorgio, che si occupa di videoclip computerizzati, ma i due sono restati amici. La donna ha un importante studio fotografico, dove ritrae i corpi nudi di vistose modelle in pose eccitanti. Nel suo lavoro è aiutata da un tecnico, Paul, un giovane e timido gay, ed ha in casa una collaboratrice-amica, Valeria, che è innamorata di lei e vorrebbe diventare la sua amante. Ma Diana ha presentemente una relazione omosessuale con una modella, che scompare, e viene poi ritrovata sadicamente legata e sgozzata. Il tenente Arnaldi della polizia, che conduce le indagini, sospetta soprattutto di Giorgio, perchè nei suoi videoclip ha usato qualche trovata di gusto sadico. Contemporaneamente, anche Diana fa ricerche sulla fine dell'amica, e incontra così John un ballerino negro, che le vende una registrazione della morte di quella poveretta, in cui s'intravede di spalle una figura femminile, che è certo l'assassina. Poi viene ucciso. Intanto la fotografa, incapricciata del tenente Arnaldi, prova insistentemente a conquistarlo, ma, poichè questi la respinge decisamente, cede all'amore di Valeria, e ha un rapporto omosessuale con lei. Ma, poco dopo, anche Valeria viene sgozzata, e si scopre poi la registrazione della sua morte. Infine il poliziotto, con l'aiuto dei computer di Giorgio, riesce a identificare l'assassino: si tratta di Paul, maniaco omicida e follemente innamorato di Diana, che per i suoi delitti si veste con abiti femminili, ora sta per ammazzare anche la donna amata "perchè sia sempre solo sua". Fortunatamente Arnaldi arriva in tempo a salvarla e arresta il colpevole. Respinta di nuovo dal tenente di polizia che le dice addio, Diana si riunisce al marito Giorgio.
Valutazione Pastorale
questo thriller senza emozioni è in realtà solo un pretesto per presentare una serie di nudi femminili in tutte le pose, e ripresi da ogni possibile angolazione, con aggiunta di particolari sadici e di amori lesbici. Uno spettacolo veramente squallido e avvilente, girato nello stile dei videoclip, con luci e colori violenti, privo di un qualsiasi studio psicologico dei personaggi e di una logica nella trama. Tutte le figure femminili, che vi compaiono, sono trattate brutalmente come una merce. Particolarmente immorale risulta poi la protagonista, che passa con disinvoltura da un rapporto lesbico all'altro, pur dichiarando di desiderare appassionatamente il poliziotto, e finisce poi col tornare al marito, in mancanza di meglio. Pessimi la regia, la sceneggiatura e la recitazione, che è, a volte, risibile.