Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: Chuck Pfarrer - Scenegg.: Jonathan Lemkin e Channing Gibson - Fotogr.(Scope/a colori): Peter Suschitzky - Mus.: Graeme Revell - Montagg.: Robert K.Lambert e Dallas S.Puett - Dur.: 106' - Produz.: Mark Canton, Bruce Berman, Jorge Saralegui.
Interpreti e ruoli
Carrie-Anne Moss (Bowman), Val Kilmer (Gallagher), Tom Sizemore (Burchenal), Benjamin Bratt (Santen), Simon Baker (Pettengil), Terence Stamp (Chantilas)
Soggetto
E' il 2050, la Terra sta diventando invivibile e l'umanità deve cercare su altri pianeti la possibilità di avere ancora un futuro. Il progetto messo a punto dagli scienziati prevede di andare su Marte a seminare alghe che producano ossigeno e quindi rendano abitabile l'ambiente circostante. L'equipaggio che parte per il 'pianeta rosso' è composto dal comandante Kate Bowman e da altri cinque astronauti. Dopo il lungo viaggio verso Marte, un'eruzione solare danneggia la navetta e costringe a un atterraggio di emergenza. Lo shuttle arriva sull'ostile superficie di Marte e qui viene deciso un cambio di programma. Mentre Bowman rimane a bordo, gli altri cominciano a camminare sulla superficie. Si accorgono allora che l'habitat é distrutto e le alghe non riescono a sopravvivere. Le riserve d'aria scarseggiano, e il nervosismo li mette l'uno contro l'altro. Di fronte alla morte di Chantilas e Senten, Bowman decide di organizzare il rientro. Gli altri tre devono raggiungere una sonda russa sulla quale però c'è posto solo per due. Scoppia una tempesta, Pettengil scappa ed é ucciso dal robot che li seguiva. Intanto l'aria si è fatta respirabile, e ben presto i due superstiti capiscono perché. Dappertutto spuntano scarafaggi che creano ossigeno. Atterrito Burchenal fugge e gli scarafaggi lo mangiano. Rimasto solo, Gallagher ha la conferma che sono gli insetti a produrre ossigeno. Poi, passati momenti di pericolo, recupera la sonda e torna sull'astronave. Qui si può finalmente abbracciare con Bowman.
Valutazione Pastorale
Passata di moda la Luna, ecco un ulteriore film di fantascienza ambientato su Marte, il cosiddetto pianeta rosso, il nuovo obiettivo, la soluzione estrema per una Terra che sente venir meno il proprio equilibrio. Il canovaccio é rispettato in modo preciso e aderente a quello che ci si aspetta. La spedizione ben presto si configura come un'ennesima odissea nello spazio, con tutto quello che segue: il comandante donna che nasconde i sentimenti dietro freddezza e decisionismo; lo scienziato che in età avanzata si è accostato ai problemi della fede; il secondo pilota forte e virile; le rivalità, il senso del gruppo e della missione che inevitabilmente rimanda agli stereotipi del 'western'; l'ingegnere unico sopravvissuto e quindi destinato a diventare l'eroe, ricompensato dall'amore del comandante. Tanti argomenti vengono toccati ma sarebbe improprio attribuire a questi uno spessore che non hanno. Dal rapporto scienza-fede alla prospettiva di una Terra in difficoltà di sopravvivenza, tutto é detto in pillole e senza particolare significato. Meglio tenersi allo spettacolo in sé, e lasciarsi andare ad una storia avventurosa ben scritta, ben realizzata, piacevole da seguire. In questa ottica il film è misurato, privo di eccessi, comprensibile. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come positivo, accettabile quindi e semplicistico nel taglio complessivo dello svolgimento.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da recuperare per appassionati del genere, e da seguire come passatempo anche in eventuali visioni televisive casalinghe.