PICCOLE ANIME

Valutazione
Accettabile, brillante
Tematica
Amicizia, Giovani, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Giacomo Ciarrapico con la collaborazione di Luca Vendruscolo
Durata
88'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Pablo distribuzione
Musiche
Giuliano Tavani
Montaggio
Cristiano Travaglioli

Orig.: Italia (1998) - Sogg. e scenegg.: Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Giulio Pietromarchi - Mus.: Giuliano Tavani - Montagg.: Cristiano Travaglioli - Dur.: 88' - Produz: Gianluca Arcopinto.

Soggetto

A Roma,oggi, un gruppo di amici decide di mettere in scena uno spettacolo. I soldi però sono pochi e bisogna lavorare in economia.La prima fase é quella della scelta degli attori. Si susseguono allora tanti provini, ai quali si presentano ragazzi e ragazze spesso molto diversi tra loro per preparazione, convinzione, interesse: qualcuno non si prende abbastanza sul serio, qualcun' altro invece troppo. Alla fine comunque la compagnia viene formata, e cominciano le prove sul testo. Nuovi dubbi si affacciano: é vero che uno spettacolo é bello solo se è cupo? Bisogna per forza rappresentare problemi angosciosi? Tra incertezze, crisi esistenziali, liti, scambi di opinioni con i genitori, giornate passate all'università per distribuire inviti agli studenti, arriva la sera della 'prima'. Il pubblico é abbastanza numeroso, applaude, arrivano elogi e tutto sembra andare per il meglio. Ma il giorno dopo gli spettatori cominciano a diminuire, e una sera non si presenta nessuno. Fuori del teatro, il gruppo, mentre si chiede cos'é che non va, é attratto da un rumore di folla. E' la settimana Santa e proprio lì vicino, intorno al Colosseo, il Papa sta celebrando la Via Crucis. Gli attori rimangono a guardare. Lo spettacolo vero è quello che sta andando in scena lì, sulla strada. Più motivati, riprendono le repliche e la sera dopo il pubblico torna in sala, e una ragazza fa a tutti molti complimenti. Ma la domanda rimane: l'attore, a che serve?

Valutazione Pastorale

Cinema e teatro, realtà e finzione, lavoro fisso e lavoro precario: su questi 'opposti' si muove il racconto che certamente propone situazioni non nuove (dal primo Nanni Moretti in giù), ma riesce a replicarle in maniera giusta e attendibile. La sequenza dei provini ha toni di autenticità. La rivitazione di molti comportamenti giovanili é precisa, c'é garbo nel disegno delle figure dei genitori. Nell'insieme é merito del film quello di proporsi con freschezza e verve gradevoli e di saper cogliere i limiti dell'operazione proprio mentre viene compiuta. C'é in sostanza una dignità artigianale che merita rispetto, e c'é anche la capacità di mettere a nudo i propri traguardi. Il problema del lavoro giovanile, l'ambizione di fare qualcosa di importante, la consapevolezza che 120mila attori solo a Roma sono tanti e forse non può arrivare il successo per tutti: aspetti interessanti del film che é scanonato, privo di illusioni, sincero. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come positivo, quindi accettabile e di taglio brillante.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in occasioni mirate per parlare di giovane cinema italiano, di lavoro, di rapporto cinema-teatro.

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