Sogg. e Scenegg.: Shane Connaughton, Herry Crabbe - Fotogr.: (panoramica/a colori) Jack Conroy - Mus.: Jean-Claude Petit - Montagg.: Humphrey Dixon - Dur.: 109' - Produz.: William P. Cartlidge, Simon Perry
Interpreti e ruoli
Albert Finney (Hegarty), Aidan Quinn (Tom), Robin Wright (Tara), Milo O'Shea (Freddie), Alan Devlin (Malone), Niamh Cusack (Brigid), Ian Mc Elhinney (Cassidy), Stella Mc Cusker., Niall Buggy, Anna Livia Ryan
Soggetto
nel 1957, in un piccolo villaggio dell'Irlanda del Nord il parroco inveisce dal pulpito contro Tara, una giovane donna rimasta incinta di qualcuno di cui si ostina a non voler rivelare il nome. Molti dicono che un suo spasimante si è sparato una fucilata in bocca per lei (e non perché la pioggia gli abbia rovinato il raccolto), altri alludono al rude, ma visibilmente innamorato sergente di polizia Hegarty. Tara, che vive con la sorella, però non cede: si tiene il "suo" bambino e, per arrotondare gli stentati guadagni di sarta, contrabbanda merci varie al di là della vicina frontiera. Il sergente lo sa benissimo, ma per amore non interviene, insistendo nel voler sposare colei che lo attirò a sé, ma non lo ha mai amato. Tara infatti vuole essere libera e indipendente. Frattanto in paese arriva una piccola compagnia di attori girovaghi. "Playboys". Ne fa parte come attore giovane Tom, che comincia subito a corteggiare la graziosa Tara. Scandalo per i villici pettegoli e nuove parole di condanna del reverendo il quale insiste per nozze riparatrici fra Tara e il padre del bambino tanto più che gli abitanti si sono resi conto un certo giorno che dentro una roulotte vicino al tendone degli spettacoli, i due giovani, già notati sul lago e sui prati, stanno facendo l'amore. Allora Hegarty arresta il rivale sospettandolo di terrorismo in quanto il giovanotto ha un passato un po' oscuro e pare sia stato in galera: ma il sergente non ha prove e ricomincia a bere, sempre più cupo e disperato nel suo amore. Frattanto i "Playboys", terminato il ciclo di spettacoli con una avventurosa edizione di "Via col vento" in veste teatrale, si accingono a partire. Tom vorrebbe portarsi via Tara con il bambino, ma il sergente ormai fuori di testa è andato a prendere il rampollo per tenerlo con sé, evitandogli un avvenire da randagio. Avviene una scazzottata a pugni nudi, fra il sergente e il giovanotto, che i paesini in circolo incitano a vincere l'avversario. Hegarthy, che si batte ubriaco, cade sconfitto, dopo aver sconquassato panche e arredi di scena e aver abbattuto il tendone dei teatranti. Poi, calmatosi, riconsegna il figlio alla madre, si dimette dall'impiego e prende una corriera, mentre Tara, Tom ed il bambino lasciano per sempre quel villaggio gretto con meta Dublino.
Valutazione Pastorale
il paesaggio è bello, indovinato il clima del film e corretta l'interpretazione, ma il film e la sua trama sono stantii. Rispettati sono gli archetipi tradizionali, fino a diventare frusti: la ragazza-madre, chiacchierata in paese da gente meschina e cattiva, che la considera poco meno che una cacciatrice di uomini; il "carro dei comici"; il grosso sergente, duro ma innamoratissimo, il prete cattolico, che scaglia invettive dal pulpito e punta sul matrimonio dei due per fare riparare colpe. Si possono capire l'onestà e i sentimenti del sergente; appare invece ad arte insistita la figura del sacerdote, che da bravo irlandese non disdegna un bicchiere di whisky, ma non esita a rivolgere alla donna parole grossolane. E punto di debolezza maggiore del film sta tuttavia nelle scelte e nei comportamenti di Tara, che quando e come ha deciso per suo diletto si è concessa al sergente: non coltiva idee riparatorie; non prova amore alcuno per lui; si tiene il bambino ritenendolo "suo" e agogna alla propria libertà. Tara fa press'a poco nella sua vita intima ciò che fa di notte attraversando boschi: contrabbanda merci e se stessa.