Sogg.: Antonio Capuano, Tonino Taiuti - Scenegg.: Antonio Capuano, Paolo Sorrentino - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Pasquale Rachini - Mus.: Marco Zurzolo - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 104'- Produz.: Gianni Minervini per Ama Film - GMF in collaborazione con Rai Cinema fiction
Interpreti e ruoli
Silvio Orlando (Ciriaco e Ciarli), Tonino Taiuti (Gerri), Lola Pagnani (Rosita), Teresa Saponangelo (Teresa), Raffaele Musella (Gino), Antonio Iuorio (Bibberò), Gianni Ferreri (Sanguetta), Gigio Morra (Bilancione), Alan De Luca, Francesco Pennasilico, Giovanni Esposito
Soggetto
Cinque storie tra Napoli e dintorni. SCOPA A SETTE. Una partita a scopa mette di fronte due coppie. Da un lato il maturo figlio di un marchese e il portiere del palazzo in cui vive, dall'altro Bibberò e Sanguetta, due
fornitori dai metodi molto spicci. LE NOZZE. Teresa, 24 anni e Gino, 27 anni, litigano di continuo, perché si sono sposati in municipio, lui è senza lavoro e non hanno una casa propria, Per ritrovare equilibrio, decidono di sposarsi in chiesa, subito, senza prete, invitati, solo con la loro parola. Entrano e, davanti all'altare, si scambiano la promessa di amore eterno. Escono e Teresa dice a Gino di essere incinta. Dalla chiesa il sacerdote li guarda, richiude, si rivolge verso l'altare. FRED. Una coppia di sposi argentini arriva a Pompei nel giorno in cui l'ingresso agli scavi è chiuso per sciopero. Lui in realtà è di Avellino e fa l'attore di telenovelas, lei è bella e affascinante.
Pasquale, conquistato dalla donna, li fa entrare. Lui e il marito cominciano a
punzecchiarsi e infine tra loro nasce una vero e proprio duello a colpi di pistola. RICHARD GERE. A Secondigliano Mimmo, deciso a fare l'attore, sta per dirigersi verso lo studio di una televisione privata che organizza corsi fasulli, quando alla fermata dell'autobus crede di vedere Richard Gere, suo idolo, che sale su un elicottero, gli fa un cenno con la mano e va via. CIARLI E GERRI. Ciarli e Gerri, due suonatori di sax, sono invitati ad uno spettacolo in un paesino. Derubati degli strumenti, vanno ugualmente sul palco, improvvisano uno sketch ed ottengono grande successo. Si vedono restituire gli strumenti e, sulla strada del ritorno, si fermano in un campo di raccolta di pomodori. Qui un uomo di colore si fa dare il sax, comincia a suonare e tutti gli altri lavoranti lo seguono.
Valutazione Pastorale
il riferimento è al film "L'oro di Napoli", girato da Vittorio De Sica nel 1954 in un clima ottimistico da fine neorealismo. E cer-
tamente Napoli rappresenta, con tutte le sue stridenti contraddizioni, un luogo e uno spazio con cui periodicamente bisogna fare i conti. Ha detto il regista: "Mentre giravo, mi chiedevo: dove va oggi la strada che ieri portò all'oro?". L'interrogativo è serio e, soprattutto, concretamente sorretto dal film.
Riscattando, almeno in parte, le esagerazioni e i toni fuorvianti del precedente "Pianese Nunzio", Capuano guarda a Napoli con occhio severo e dolce, arrabbiato e comprensivo. Realismo da una parte, iperrealismo dall'altra fino alla favola, in certi momenti nera. Dal punto di vista pastorale, una sostanziale ambiguità percorre tutto il film e ne è momento emblematico l'episodio
"Le nozze": affrettato ma non privo di una religiosità popolare istintiva e sofferta. Il film quindi recupera passioni, aspirazioni, gioie, dolori della Napoli attuale in maniera forse confusa, scoordinata, imperfetta ma con toni sinceri e degni di attenzione.
Utilizzazione: in programmazione ordinaria, il film è da utilizzare con attenzione per la presenza di minori. Utile in altre circostanze, come proposta di un ritratto colorito e stimolante della Napoli odierna.