Sogg.: Renzo Martinelli - Sce-negg.: Renzo Martinelli, Furio Scarpelli - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Giuliani Giustini - Mus.: Flavio Colusso - Montagg.: Osvaldo Bargero -Dur: (110') Produz.: Video Maura in collaborazione con Progetto Immagi-ne e Martinelli Film Co
Interpreti e ruoli
Gabriele Ferzetti (Storno vecchio), Gastone Moschin (Geko vec-chio), Lorenzo Crespi (Geko giovane), Gianni Cavina (Spaccaossi), Giusep-pe Cederna (Nullo), Giulia Boschi (Ada Zambon), Massimo Bonetti (Il gob-bo), Mariella Valentini (Albina), Lino Capolicchio (Silvano), Victor Cavallo (Scabbia), Lorenzo Flaherty . (Storno giovane)
Soggetto
Agli inizi degli anni Settanta, l'anziano Umberto Pautassi arriva in un paesino della Slovenia per incontrare un forestiero suo coetaneo che vive lì da tempo, Carlo Tofani. Quando sono di fronte, i due riprendono i loro soprannomi di un tempo, Storno per il primo, Geko per il secondo, e si rin-facciano le loro "verità": quella dell'unico scampato, e quella del capo dei Gap che eseguì il massacro. Si torna allora al passato. Nel 1945, la situazione al confine della Jugoslavia è confusa. La politica internazionale impone al PCI di sacrificare in parte gli interessi nazionali a favore della supremazia di Tito. La presenza, nelle baite sopra Porzus in provincia di Udine, di un grup-po di partigiani della brigata Osoppo, di ispirazione cattolica, crea fastidio e imbarazzo. Il 7 febbraio un centinaio di partigiani della brigata Garibaldi e dei GAP comunisti arriva a Porzus, cattura gli osovani e li accusa di collu-sione coi fascisti. Gli osovani vengono giustiziati freddamente a gruppi, nel giro di undici giorni. Tre scampano all'eccidio, e raccontano. Uno di essi è appunto Storno.
Valutazione Pastorale
sugli avvenimenti successi all'interno della resisten-za italiana sul finire della seconda guerra mondiale, negli anni 1944-45-46, la pubblicistica storica nazionale è sempre stata molto superficiale e sbrigativa. Al di là del riconoscimento della guerra di liberazione, poco è stato detto su quello che accadde veramente, su come maturarono certe decisioni, sul ruolo di alcuni personaggi. Pagine di storia ignorate, che solo oggi tornano fatico-samente alla luce. Offrire nuovo materiale di studio, suggerire fonti finore inedite alle quali accedere, cercare insomma di guardare agli avvenimenti con maggiore capacità di conoscenza è comunque un merito non discutibile dell'operazione condotta da Martinelli. Sulla realizzazione del film, tutto è possibile dire, in ordine a diversi punti di vista culturali, ideologici, geografi-ci. E tutto ciò è appunto da rinviare ai dibattiti suscitati dal film che, dal pun-to di vista pastorale, è da accettare per la sua sincera ed estrema problemati-cità.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria ma, più utilmente, può essere proposto in situazioni di confronto e dibattito, anche a livello scolastico, come supporto ad una riflessione sugli avvenimenti della seconda guerra mondiale.