PRETTY PRINCESS

Valutazione
Accettabile, semplice
Tematica
Amicizia, Film per ragazzi
Genere
Commedia
Regia
Garry Marshall
Durata
115'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Pretty Princess
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Gina Wendkos basato sul libro di Meg Cabot
Musiche
John Debney
Montaggio
Bruce Green

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg.: basato sul libro di Meg Cabot - Scenegg.: Gina Wendkos - Fotogr.(Panoramica/a colori): Karl Walter Lindenlaub - Mus.: John Debney - Montagg.: Bruce Green - Dur.: 115' - Produz.: Whitney Huston, Debra Martin Chase, Mario Iscovich.

Interpreti e ruoli

Julie Andrews (regina Clarisse Renaldi), Anne Hathaway (Mia Thermopolis), Hector Elizondo (Joseph), Heather Matarazzo (Lilly Moscovitz), Mandy Moore (Lana Thomas), Caroline Goodall (Helen), Robert Schwartzman ( mamma di Mia), Erik Von Detten (Michael Moscovitz), Patrick Flueger (Josh), Kathleen Marshall . (Jeremiah), (Charlotte Kutaway)

Soggetto

Mia Thermopolis, adolescente timida, vive a San Francisco con la madre. La sua vita di studentessa viene sconvolta quando scopre all'improvviso di essere qualcosa che non avrebbe mai sospettato: una principessa, erede della corona del piccolo principato europeo di Genovia. Mia accoglie la notizia con incredulità, soprattutto dovendo sopportare la curiosità e le mille domande delle compagne di scuola, prima fra tutte Lilly, la sua migliore amica. Alla fine Mia sta per dimenticare tutta questa storia, quando dall'Europa arriva a San Francisco sua nonna, la severa regina Clarisse Rinaldi. Clarisse incontra qualche volta Mia, e nonostante i diverbi e i contrasti, prende una decisione definitiva: trasformare la ragazzina irrequieta in una perfetta erede al trono. Seguono allora lezioni di bon ton, sedute dal parrucchiere, prove con il sarto, allenamenti, corsi di educazione. La vita di Mia si fa confusa e genera tanti equivoci: Lilly si sente scaricata, e suo fratello Michael, di cui Mia è innamorata, viene trascurato per altri pretendenti. Ma da una situazione che la vede quasi soccombere, Mia riesce a sollevarsi. Quando viene il momento della presentazione in società, Mia non delude le attese. Ha scelto di essere principessa ma a modo suo. Per cominciare, senza rinunciare a Michael, nè alla sua famiglia, nè alla sua vita di studentessa a San Francisco.

Valutazione Pastorale

Tratta da un romanzo di Meg Cabot, la storia é una nuova attualizzazione della favola di Cenerentola. Gli ingredienti sono quelli tipici della commedia brillante giocata essenzialmente sulla fusione tra realismo e fiaba. Sono reali l'ambientazione a San Francisco, i problemi dei rapporti madre-figlia, quelli tra le adolescenti amiche; è reale anche, tutto sommato, il coltivare dei sogni e sapere che non vanno d'accordo con i problemi quotidiani. Diventare principessa fa parte del mondo dei sogni. Ma il cinema è sogno, basta lasciarsi andare e crederci per la durata della vicenda. Così il racconto va avanti in modo sempre piacevole, scorrevole, accattivante, sorretto da un meccanismo narrativo di implacabile precisione, fatto di equivoci, sorprese, lieto fine. Tutto prevedibile, si potrebbe dire, ma tutto simpatico e divertente, senza sociologismi né pedanterie. Dal punto di vista pastorale, si tratta di un prodotto misurato e positivo, da valutare come accettabile, e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto in altre circostanze come passatempo e svago anche per adolescenti.

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