Orig.: Italia (2004) - Sogg. e scenegg.: Saverio Costanzo, Camilla Costanzo, Alessio Cremonini, Sayed Qashua - Fotogr.(Panoramica/a colori): Luigi Martinucci - Mus.: Alter Ego - Montagg.: Francesca Calvelli - Dur.: 90' - Produz.: OffSide, Istituto Luce, Cydonia in associazione con Rai Cinema.
Interpreti e ruoli
Mohammad Bakri (Mohammad B.), Lior Miller (comandante Ofer), Areen Omari (Samiah B.), Tomer Russo (soldato Eial), Hend Ayoub (Mariam B.), Karem Emad Hassan Aly (Karem B.), Marco Alsaying (Jamal B.), Sarah Hamzeh (Nada B.), Amir Hasayen (Yousef B.), Niv Shafir (soldato Dan), Sahar Lachmy . (soldato Ariel)
Soggetto
La casa della famiglia B. si trova a metà strada tra gli insediamenti israeliani e un villaggio arabo. La famiglia é agiata e colta. Il padre, Mohammad, é preside di una scuola secondaria e grande appassionato di letteratura inglese. Dopo uno scontro a fuoco, l'esercito israeliano occupa, per ragioni di sicurezza, il secondo piano dell'abitazione e chiede alla famiglia di lasciare la casa. Mohammad, da palestinese, rifiuta, per lui perdere la casa significa consegnare per sempre sé e la sua famiglia all'odio per gli israeliani. Da quel momento all'interno della famiglia avvengono profonde spaccature sul modo di affrontare la situazione. Qualcuno tra i figli vorrebbe reagire più duramente. Dopo una nuova sparatoria nella notte, sembra che finalmente i soldati abbiano ricevuto l'ordine di andare via. Ma, nel frattempo, il figlio maschio ha nascosto alcune mine nel campo dove il gruppo militare deve passare.
Valutazione Pastorale
Il copione si basa su un storia vera e le riprese sono state effettuate a Riace, in Calabria, con la partecipazione di attori di entrambe le parti. Va aggiunto che l'opera d'esordio di Saverio Costanzo si segnala per la felice idea di saper sintetizzare nel microcosmo di un unico ambiente tutte le contraddizioni, le difficoltà, le incomprensioni che impediscono all'esterno di arrivare ad una conciliazione nel conflitto tra ebrei e palestinesi. Mohammad è un palestinese razionale che crede nella parola e nel dialogo, e Costanzo dice: E' un fatto: c'é un popolo che occupa e uno che è occupato. Ma non vuol dire che dentro il male non ci sia del bene, e viceversa...". Proiettato alla Cinemateque di Tel Aviv, il film ha raccolto emozione e consensi. Si può dure che sia un ritratto non imparziale ma equilibrato della situazione in atto e che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, senz'altro problematicoe adatto soprattutto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto come avvio ad una riflessione sul tema centrale, magari con il supporto di altre testimonianze e contributi.