Sogg. e scenegg.: Cuca Canals, Bigas Luna - Fotogr.(Panoramica/a colori): Josè Luis Alcaine - Mus.: Nicola Piovani - Montagg.: Teresa Font - Dur.: 94' - Produz.: Lola Films, S.A. - VIETATO AI MINORI DI ANNI QUATTORDICI.
Interpreti e ruoli
Stefania Sandrelli (Conchita), Anna Galiena (Carmen), Juan Diego (Manuel), Penelope Cruz (Silvia), Javier Bardem (Raul), Jordi Molla (José Luis), Tomas Penco, Armando Del Rio, Diana Sassen, Chema Mazo, Nazaret Callao, Isabel De Castro Oros.
Soggetto
In un paese della Catalogna, la borghese signora Conchita, padrona di una fabbrica di mutande mascoline, non vuole che suo figlio Josè Luis, fidanzato con Silvia, figlia della 'puta' Carmen, proprietaria di un baretto, sposi la giovane anche se l'ha messa incinta. Per questo ingaggia Raul, un 'macho' robusto e arrogante (modesto custode di un magazzino di prosciutti e focosissimo torero di complemento) affinché seduca Silvia. Malauguratamente Conchita si innamora di Raul, il quale, mentre corteggia rudemente l'adolescente Silvia, diventa l'amante della ricca signora. Adirato, Josè Luis affronta Raul: nel rusticano duello i due lottano impugnando enormi ossi di prosciutto. Raul con un osso che pare una mazza uccide l'avversario, implorando perdono e lacrimando fra le braccia di Conchita.
Valutazione Pastorale
Questo film depravato e squallido, osceno e disgustoso, sciorina innumerevoli simboli fallici e pesantezze erotiche. Si aggiunga che 'trabocca' di aglio per tutta la sua durata, a 'speziare' non solo il fiato del macho di periferia (nel suo prototipo proletario e spagnolesco), ma perfino per vessare un innocente maiale. Con questa 'straordinaria' trovata dell'aglio e del prosciutto mescolati rozzamente al sesso, si procede stancamente tra la fabbrica di slip (la scelta degli articoli è curata personalmente dalla proprietaria, dopo puntiglioso esame di ben forniti modelli viventi), le raffinatezze erotiche della puta madre Carmen, gli amplessi della sullodata madre puta Conchita, fino alla tragica conclusione. E non è nemmeno da escludere che il soggettista-regista Luna abbia qui pensato al Fato greco, inserendo nella torbida 'ronde' anche il padre (dell'ucciso) teneramente abbracciato alla giovanissima fidanzata di Josè. Ogni intento del genere non sarebbe nemmeno provocatorio, quando uno spettacolo crolla sotto il peso del risibile.