Sogg. e Scenegg.: Albert Brooks - Fotogr.: (panoramica/a colori) Allen Daviau - Mus.: Michael Gore - Montagg.: David Finfer - Dur.: 112' - Produz.: Michael Grilla
Interpreti e ruoli
Albert Brooks (Daniel Miller), Meryl Streep (Julia), Rip Tom (Bob Diamond), Lee Grant (Lena Foster), Buck Henry (Dick Stanley), George D. Wallace, Lillian Lehman, Cliff Einstein, Rachel Bard
Soggetto
Daniel Miller, un giovane pubblicitario statunitense, schiantatosi con l'automobile appena comprata contro un pullmann, si ritrova a Judgement City, la Città del Giudizio dove i defunti ritrovano i grandi alberghi ed i lussi di Las Vegas e nei ristoranti si mangia gratis ed a sazietà, col vantaggio, apprezzato soprattutto dalle signore un tempo a dieta, di non aumentare di peso. Tuttavia i trapassati devono subire una sorta di processo, che è poi una video-seduta psicoanalitica, con un pubblico ministero, un avvocato e due giudici che scegliendo un certo numero di giorni da esaminare, in cui sono avvenuti episodi-chiave nella vita del giudicando, decideranno se costui sia idoneo ad un trasferimento a livelli superiori di perfezione oppure sia destinato ad un'ulteriore reincarnazione sulla Terra. Durante lo svolgimento del processo Daniel incontra Julia, una giovane donna morta cadendo malamente. Tra i due nasce un idillio "ultraterreno". A complicare le cose c'è Lena Foster, l'implacabile pubblica accusa di Daniel che cerca con ogni mezzo di dimostrare, con buoni fondamenti che costui sia un vigliacco malgrado le astuzie di Bob Diamond, l'avvocato difensore. Daniel viene così respinto, mentre Julia, che ha avuto un'esistenza generosa e piena di spontaneità, è destinata a progredire. Costretto a salire su un autobus diverso da quello di Julia per raggiungere la differente destinazione, Daniel, trovato il coraggio, si getta dal suo autobus e pericolosamente raggiunge l'altro dove si trova Julia: per tale fatto ottiene la "promozione" allo stesso livello superiore della donna ed il ricongiungimento con lei.
Valutazione Pastorale
è un al di là troppo americano per essere preso sul serio quello proposto dal regista-autore-sceneggiatore ed interprete Albert Brooks. Commedia garbata, a tratti spiritosa, si ispira ad un collaudatissimo filone hollywoodiano. La bravura della Streep, sempre a suo agio, e dei comprimari, calati con autoironia nella parte di uomini dall'intelligenza "ultraterrena", contribuisce a rendere piacevole e scorrevole la vicenda. Si deve anche sottolineare l'assenza di situazioni o battute volgari o di dubbio gusto. Pur tenendo presente il dichiarato clima di favola e il lieto fine, non si può non tener conto del fatto che la vicenda si muova tra tematiche antiche come l'umanità, come la morte ed il destino delle anime. L'eccessiva banalizzazione del "giudizio" ed il clima privo di qualsiasi spunto di autentica riflessione inducono pertanto ad esternare della riserve.