QUALCOSA IN CUI CREDERE

Valutazione
Futile, ambiguità
Tematica
Malattia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
John Hough
Durata
113'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Something to believe in
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
John Goldsmith, John Hough da un'idea originale di John Hough, David Purcell
Musiche
Lalo Schifrin
Montaggio
Peter Tanner

Orig.: Gran Bretagna (1997) - Sogg.: da un'idea originale di John Hough, David Purcell - Scenegg.: John Goldsmith, John Hough - Fotogr.(Scope/a colori): Tony Pierce Roberts - Mus.: Lalo Schifrin - Montagg.: Peter Tanner - Dur.: 113' - Produz.: John Hough.

Interpreti e ruoli

William Mc Namara (Mike), Maria Pitillo (Maggie), Tom Conti (Calogero), Maria Schneider (Maria), Ian Bannen (don Pozzi), Robert Wagner (Brad), Fiona Hutchinson (Elaine), Jill St. John (dottore), Roddy Mc Dowall, William Hootkins, Donna Schifrin, Kari Whitman.

Soggetto

Mike, pianista che lotta per emergere, vive a Parigi e si sta preparando per affrontare il concerto Barberina a Napoli, che potrebbe essere l'ultima grande occasione della sua vita. Maggie fa la croupier a Las Vegas, e scopre di avere poche settimane di vita. In Italia, vicino a Napoli, la notizia di una statua della Madonna piangente occupa le prime pagine dei giornali. Si parla di miracoli, e Maggie, credente, decide di andare a visitare la Madonna che forse potrebbe salvarle la vita. Durante gli spostamenti in Italia, incontra Mike e tra i due nasce un'amicizia profonda. Il Vaticano intanto apre un'inchiesta sul fatto, e il sacerdote inviato sul posto scopre che si tratta di una truffa. Nella cittadina la vita é difficile, manca lavoro e Maria, l'artista del luogo, ha creato le lacrime per attirare turisti. Mike lo viene a sapere ma non riesce a dirlo a Maggie, che nel frattempo è stata ricoverata. La ragazza allora viene portata in un'altra chiesa, vede una statua che piange, si alza, cammina, cade nella folla, deve tornare in ospedale. Mike va al concorso per pianisti. Quando si disputa la finale, arriva anche Maggie. Lei é guarita, lui vince il concorso. Insieme si allontanano nella notte.

Valutazione Pastorale

Storia drammatica, qua e là anche sincera, ma nell'insieme troppo 'costruita'. I temi della malattia inguaribile, del miracolo, della fede sono così 'forti' da non ammettere mezze misure: o si sentono molto,e li si accosta nell'ottica del Mistero, oppure si rischia di essere affrettati e superficiali. Questa produzione inglese mette insieme un po' di tutto: da un lato passaggi narrativi maldestri, derivanti da un modo profano di accostare la materia; dall'altro un'attenzione per il ruolo della fede con una sequenza azzeccata (la gente in preghiera in chiesa). Non si tocca la superstizione né c'è mancanza di rispetto; ma sono assenti anche autentico dolore e consapevolezza della parola evangelica. Così, dal punto di vista pastorale, si resta in una dimensione incerta, che fa propendere per la valutazione del futile, sottolineando una costante ambiguità. UTILIZZAZIONE: proprio la mancanza di una linea narrativa e di contenuto seria e precisa induce a consigliare di non utilizzare il film. Attenzione é da porre in caso di passaggi televisivi casalinghi.

Le altre valutazioni

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