QUANDO ERAVAMO REPRESSI

Valutazione
Inaccettabile, squallido
Tematica
Matrimonio - coppia, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
Pino Quartullo
Durata
105'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
QUANDO ERAVAMO REPRESSI
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Pino Quartullo tratto dalla commedia "Quando eravamo repressi" di Pino Quartullo
Musiche
"Stress" Sergio Cammariere
Montaggio
Antonio D'Onofrio

Sogg.: tratto dalla commedia "Quando eravamo repressi" di Pino Quartullo - Scenegg.: Pino Quartullo - Fotogr. (panoramica/a colori): Roberto Meddi - Mus.: "Stress" Sergio Cammariere - Montagg.: Antonio D'Onofrio - Dur.: 105' - Produz.: Numero Uno International.

Interpreti e ruoli

Francesca D'Aloja (Isabella), Alessandro Gassman (Federico), Lucrezia Lante Della Rovere (Petra), Pino Quartullo (Massimiliano), Vittorio Gassman (il sessuologo), Pietro De Silva, Patrizia Loreti, Francesca Loriga, Nadia Rinaldi

Soggetto

Belli e ricchi, i coniugi Federico e Isabella sembrano già annoiati dal sesso: lei è diventata scostante se non inerte, lui è distratto e senza inventiva. Un sessuologo consiglia alla coppia di ricominciare, con pazienza e tenerezza: i due, invece, visti i risultati, pensano di approfittare di un annuncio economico, in cui Petra e Massimiliano si offrono per incontri gioiosi. Tanto Isabella e Federico sono un po' blasé, tanto gli altri (gestori di una jeanseria e sempre in mezzo a giovani) appaiono estrosi e inesauribili. Incontratisi in una vecchia locanda in piena campagna, tra i quattro cominciano approcci vari, accompagnati da un gran straparlare, soprattutto ad opera di Massimiliano, che vanta larghe e disinvolte esperienze e si è portato dietro una valigia con numerosi aggeggi come coadiuvante per tutti. Si scopre, poi, che le due giovani donne già si conoscevano e che i due uomini mentre "provano" a parte, in una delle due carriere, anomale reazioni prima dell'imminente partita a quattro rischiano l'insorgere di impulsi fra di loro. Dopo la baldoria finale, con conseguente spossatezza degli interessati, costoro se ne tornano a casa, dopo aver deciso di comune accordo di passare un anno e mezzo a "digiuno". Così, mentre Petra e l'amica (messesi insieme) si compensano ingozzandosi golosamente di cibo, Federico e Massimiliano si riempiono di litri di acqua e intanto gestiscono ambedue la jeanseria. Alla data stabilita i quattro si incontrano di nuovo nella vecchia locanda. Il desiderio si è riacceso. Vicino c'è un bel laghetto e il sole è caldo. Le due coppie si ricompongono, sicure che l'esperienza fatta ha rinvigorito le radici e i lampi dell'amore.

Valutazione Pastorale

La tesi di Pino Quartullo (regista, sceneggiatore, autore della omonima commedia e anche interprete nel ruolo di Massimiliano) è che in realtà la società di oggi ha decretato la morte del desiderio. Si stuzzica il sesso in ogni maniera, ma di fatto si desidera poco e male, ricorrendo a succedanei, a varianti e distorsioni, sollecitando terapie agli psicanalisti e ingaggiando coppie a gettone, nella speranza che gli incontri a quattro, risveglino ardori assopiti. Il film è tirato avanti in maniera sgangherata e avvilente, mostrando a tratti lo stampo della commedia brillante americana (ma ci volevano ben altri interpreti), o più spesso entrate, uscite e battute farsesche alla Feydeau. Inutile riferire qui di quel che si vede e dare un saggio anche purgatissimo di tutto ciò che di pruriginoso si sente. Il miscuglio di indecenze e pesantezze non finisce mai di essere agitato. Lo rendono anche risibile gli sproloqui di Quartullo-Massimiliano che cita a ruota libera sessuologi e pensatori vari. E, poiché la repressione sessuale è addebitabile alla Chiesa, ecco qua e là spuntare nelle caste mani di Petra la Bibbia, cartelli con frasi papali, settimanali cattolici. Del disinvolto quartetto che si lascia andare all'atletica sessuale ed alle stravaganze verbali, nonché della recitazione assolutamente pedestre, è meglio tacere. Quanto al contentino finale ed al suo falso moralismo cioè la ricostituzione delle due coppie di partenza è qualcosa che non può gratificare nessuno che sia in buona fede.

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