Quello che tu non vedi

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Amicizia, Amore-Sentimenti, Disabilità, Emarginazione, Famiglia - genitori figli, Malattia, Scuola
Genere
Drammatico
Regia
Thor Freudenthal
Durata
111'
Anno di uscita
2021
Nazionalità
Usa
Titolo Originale
Words On Bathroom Walls
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Nick Naveda, Julia Walton
Fotografia
Michael Goi
Musiche
Andrew Hollander
Montaggio
Peter McNulty
Produzione
Kick the Habit Productions, LD Entertainment

Interpreti e ruoli

Charlie Plummer (Adam), Annasophia Robb (Rebecca), Taylor Russell (Maya Arnez), Walton Goggis (Paul), Molly Parker (Beth), Andy Garcia (Padre Patrick), Devon Bostick (Joaquin), Beth Grant (Sorella Catherine), Lobo Sebastian (Bodyguard)

Soggetto

Adam è un adolescente intelligente e piuttosto introverso con una grande passione per la cucina. La sua vita scorre tranquilla tra la scuola, lo studio, qualche amico e le ricette di sua invenzione che prepara ogni giorno per la madre e il nuovo compagno di lei. Adam, però, soffre di schizofrenia…

Valutazione Pastorale

Tratto dall’omonimo romanzo di Julia Walton, edito in Italia da Sperling & Kupfer, è disponibile da marzo 2021 su Prime Video “Quello che tu non vedi” (“Words On Bathroom Walls”), un teen movie molto particolare. Protagonista della storia è, infatti, l’adolescente Adam, ragazzo sensibile e introverso a cui viene diagnosticata la schizofrenia, un disturbo mentale che gli provoca allucinazioni improvvise molto vivide sotto forma di persone insolite e invadenti, alcune delle quali lo incitano a comportamenti aggressivi e violenti. Allontanato dalla scuola per un incidente provocato involontariamente durante la lezione di chimica, il giovane viene accolto in un istituto privato cattolico; qui incontra l’intelligente, brillante e schietta Maya, della quale s’innamora. Alla ricerca di una “normalità” che gli permetta di frequentarla, Adam accetta di assumere un farmaco sperimentale, non privo di effetti collaterali negativi. Quando questi cominciano a diventare troppo pesanti ed evidenti, il ragazzo smette di assumerlo, ma così la schizofrenia, tenuta tanto faticosamente a bada, prende di nuovo il sopravvento, rischiando di distruggere tutto: il suo rapporto con Maya e la possibilità di conseguire il diploma, conditio sine qua non per entrare in una prestigiosa scuola per chef.
“Quello che tu no vedi”, diretto da Thor Freudenthal, aggiunge un altro tassello al mosaico cinematografico e televisivo di questi ultimi anni dedicati al racconto della malattia e della disabilità di adolescenti e giovani – pensiamo alla serie tv “Braccialetti rossi” (3 stagioni, 2014-2016); “Colpa delle stelle”, 2014; “Mio fratello rincorre i dinosauri”, 2019; “Sul più bello”, 2020; “Sulla stessa onda”, 2021, tanto per citarne qualcuno – e lo fa affrontando, con delicatezza e una buona dose di ironia, un tema particolarmente ostico e respingente: quello della malattia mentale.
Pur non discostandosi dal cliché di associarla a una qualche forma di estro creativo e genialità (in questo caso la cucina), il regista non ne nasconde gli aspetti più crudi, disseminando il film di indizi sull’abisso nel quale Adam rischia di precipitare. Particolarmente riuscita e originale la personificazione delle molteplici personalità di Adam: il bodyguard aggressivo e violento, il disinibito e pigro Joaquim, la dolcissima e saggia Rebecca. Il cast, infine, è di prim’ordine, a cominciare dal convincente protagonista, Charlie Plummer (“Tutti i soldi del mondo”, 2017). Si segnala inoltre il riuscito ruolo del sacerdote interpretato dall’attore Andy García: una figura educativa presente e pragmatica che sa leggere la bontà del cuore di Adam e il suo bisogno di essere accolto.
“Quello che tu non vedi” risulta dunque una storia d’amore, speranza e amicizia, un inno alla vita e alle sue sorprese, possibilità. Per dirla con le parole di Adam: “Amore e onestà non guariscono la malattia, ma danno una mano”. Dal punto di vista pastorale il film “Quello che non vedi” è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria ed è particolarmente adatto a una visione in contesti educativi e scolastici, con adulti ed educatori che possano aiutare nella comprensione e nell’approfondimento del tema trattato.

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