Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Carolina Freschi, Giovanni Davide Maderna - Fotogr.(Panoramica/a colori): Luca Bigazzi - Mus.: Massimo Mariani (consulenza musicale) . Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 90' - Produz.: Andrea Occhipinti.
Interpreti e ruoli
Carolina Freschi (Laura), Denis Fasolo (Carlo), Alessandro Quattro (Marcello), Emanuela Macchniz. (Marta), Delia Boccardo (madre di Carlo), Tiziana Bergamaschi . (madre di Laura)
Soggetto
Carlo e Laura frequentano il Conservatorio. Qui si conoscono, si innamorano e, dopo un po', decidono di andare a vivere insieme nella grande casa che lui ha ricevuto dai genitori. Vogliono arredarla insieme e così iniziare una grande avventura. Per tirare avanti Carlo trova un lavoro provvisorio, poi fa conoscere a Laura i suoi amici preferiti, Marcello e Marta, che vivono insieme e organizzano spesso feste molto libere. Per Laura i rapporti con la famiglia si fanno difficili, finché si interrompono del tutto. Un giorno Laura informa Carlo di essere incinta. Lui si mostra molto contento, lei invece, dopo i primi momenti di entusiasmo,decide di abortire e mette in pratica la decisione. Così il rapporto tra di due comincia ad incrinarsi, Carlo si lascia andare ad altre conoscenze e, infine, i due si lasciano. Costretta a tornare a casa, Laura ritrova lo stesso clima familiare,e , in più, la pesante ironia del fratello minore. Questi viene condotto da Carlo a casa degli amici, beve, va in discoteca, si sente male. Laura subisce le conseguenze del fatto, capisce che é impossibile rimanere a vivere in casa con i genitori. Allora torna all'appartamento di Carlo, e lo aspetta seduta per terra. Carlo torna, apre la porta, i ladri hanno svaligiato le stanze. Laura esce, si guarda intorno e dice: "Questo é il giardino".
Valutazione Pastorale
Dichiarazioni del regista, l'esordiente Giovanni Davide Maderna, 26 anni: "...il mio film parla di giovani che, in quanto tali, sono destinati a crescere e a cambiare...Nella Bibbia ci sono quattro giardini, e tutti fanno riferimento all'amore tra uomo e donna, ma con sfumature molto diverse: l'innocenza,la passione,la separazione, il ricongiungimento...sono le tappe essenziali della storia qui narrata". Mai come in questo caso la frattura tra le intenzioni e la realizzazione é profonda e totale. Dall'inizio alla fine infatti il film rimane incagliato negli sterotipi e nelle banalità di una vicenda che si chiude sempre più su se stessa, scontata, prevedibile, arida. A suonare del tutto fasulla é la successione di episodi tratti dalla più vieta pubblicistica giovanile e messi insieme senza un minimo tocco di partecipazione. Sembra quasi superfluo dire che nessuno si nasconde l'esistenza di problematiche forti, di disagi gravi, di difficoltà di rapporti fuori e dentro la famiglia. Ma non é questo film, asettico e approssimativo, a poter servire da veicolo di riflessione: mancano autentica passione e voglia di speranza, ci sono solo situazioni poco esemplari che non crescono, non vivono, restano chiuse e immobili. E' da vedere con attenzione il modo affrettato e privo di senso con cui viene trattato il rapporto di Laura con il parroco. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come negativo e inaccettabile, perché, come detto, privo di sofferti motivi di confronto.
UTILIZZAZIONE: il film é descludere dalla programmazione ordinaria. Molto dubbia e affidata alla presenza di esperti l'utilizzazione in contesti mirati per parlare di tematiche giovanili.