Rapiniamo il duce

Valutazione
Brillante, Consigliabile, Problematico
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Denaro, Guerra, Politica-Società, Potere, Povertà, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Renato De Maria
Durata
98'
Anno di uscita
2022
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Rapiniamo il duce
Distribuzione
Netflix
Soggetto e Sceneggiatura
Renato De Maria, Federico Gnesini, Valentina Strada
Fotografia
Gianfilippo Corticelli
Musiche
Yann McCullough
Montaggio
Clelio Benevento
Produzione
BIBI FILM

Interpreti e ruoli

Pietro Castellitto (Isola/Pietro), Matilda De Angelis (Yvonne/Gianna), Tommaso Ragno (Marcello Davoli), Filippo Timi . (Borsalino), Isabella Ferrari (Nora Cavalieri), Alberto Astorri (Molotov), Maccio Capatonda (Giovanni Fabbri), Luigi Fedele (Amedeo), Eugenio Di Fraia (Franz)

Soggetto

Milano, 1945, il regime fascista sta per cadere. Capeggiati dal giovane ladro e contrabbandiere Isola, un gruppo di “specialisti” del crimine tenta il colpo grosso: rapinare l’oro del duce…

Valutazione Pastorale

Tutto comincia con “La banda degli onesti” (1956) e la mitica coppia Totò e Peppino De Filippo. Due anni dopo Mario Monicelli rilancia l’idea con l’indimenticabile “I soliti ignoti” e il suo eccezionale cast: Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Tiberio Murgia e una quasi esordiente Claudia Cardinale, senza dimenticare lo stesso Totò nel ruolo dell’esperto di casseforti. Da allora l’idea di organizzare rapine mettendo insieme specialisti più o meno improbabili ha fatto parecchia strada nel cinema, italiano e internazionale; basti pensare alla trilogia di “Ocean’s” (2001-2018) e a quella del sorprendente “Smetto quando voglio” (2014-2017) di Sydney Sibilia. Nel 2022, alla 17a Festa del Cinema di Roma, è di scena “Rapiniamo il duce” di Renato De Maria, sulla piattaforma Netflix dal 26 ottobre.
La storia. Milano, aprile 1945, poche settimane prima della fine della Repubblica di Salò, la Resistenza e gli Anglo-Americani stanno per porre fine al regime fascista. In tempi tanto incerti tutti cercano di sopravvivere come possono. Isola (Pietro Castellitto), ladro e contrabbandiere e i suoi due soci fidati Marcello (Tommaso Ragno) e Amedeo (Luigi Fedele); Yvonne (Matilda De Angelis) cantante che si divide tra l’amore per Isola e le sgradite attenzioni del gerarca Borsalino (Filippo Timi), impegnato a governare col pugno di ferro la città e contemporaneamente a organizzare la fuga di Mussolini insieme al suo più che consistente malloppo (passato alla storia come “l’oro di Dongo”), oltre che, naturalmente, a tradire la moglie, l’attrice sul viale del tramonto Nora Cavalieri (Isabella Ferrari). Quando Isola scopre che l’oro del Duce è nascosto a Milano, decide di tenare il colpo. Concepisce così un piano tanto audace quanto rischioso e individua gli specialisti che servono ad attuarlo: l’anarchico dinamitardo Moltov (Alberto Astorri), il “coraggioso” e cocainomane pilota Denis Fabbri (Maccio Capatonda) e la velocissima ladra (Coco Rebecca Edogamhe). Il conto alla rovescia verso l’ora “X” ha inizio. Ma è proprio vero che la fortuna aiuta gli audaci?
Costruito come un puzzle a incastro, una matrioska di colpi di scena, il film di Renato De Maria è un buon divertissement a sfondo storico, un mix di humor e dramma, realtà e fantasia, spruzzato di romanticismo, ma anche grottesco e un po’ sopra le righe, con un cast di tutto rispetto, calibrato per essere trasversale a più generazioni. Non tutto gira al massimo, qualche personaggio è più debole e a volte c’è un eccesso didascalico che toglie ritmo ai dialoghi, ma nel complesso “Rapiniamo il duce” funziona, ha un suo tratto originale, sa coinvolgere lo spettatore e sorprenderlo. Veramente notevole la ricostruzione della Milano diroccata e le scenografie tutte, accurati costumi e trucco. Interessante poi la colonna sonora: un mix sapiente di vecchio e nuovo, sempre asincrona rispetto alla vicenda; due titoli su tutti: “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri e “Amandoti” di Gianna Nannini, arrangiata per la voce di Matilda De Angelis. Il finale sembrerebbe aprire la possibilità di un secondo capitolo, chissà… “Rapiniamo il duce” è un film consigliabile, problematico-brillante.

Utilizzazione

Da proporre in programmazione ordinaria, il film è adatto a un pubblico trasversale. Con minori è bene prevedere la presenza di accompagnatori che aiutino a contestualizzare alcune scelte narrative.

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