RED SCORPION (SCORPIONE ROSSO)

Valutazione
Discutibile, Violenze
Tematica
Genere
Avventuroso
Regia
Joseph Zito
Durata
101'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
RED SCORPION
Distribuzione
Indipendenti Regionali
Soggetto e Sceneggiatura
Arne Olsen Robert Abramoff, Jack Abramoff, Arne Olsen
Musiche
Jay Chattaway

Sogg.: Robert Abramoff, Jack Abramoff, Arne Olsen - Scenegg.: Arne Olsen - Fotogr.: (normale/a colori) Joad Fernandez - Mus.: Jay Chattaway - Mont: Dan Loewenthal - Dur.: 101' - Produz.: Jack Abramoff

Interpreti e ruoli

Dolph Lundgren (Nikolaj), M.Emmet Walsh (Dewey), Al White (Kallunda), T.P.M.C. Kenna (Vortek), Carmen Argenziano (Zayas), Alex Colon (Mendez), Brion James (Krasnov)

Soggetto

Nikolay, un muscoloso sovietico, è considerato il miglior soldato dell'Armata Rossa, e perciò scelto per una missione in Africa, allo scopo di eliminare il capo dei partigiani di un paese in disperata rivolta per la propria indipendenza. Per raggiungere lo scopo, Nikolaj si finge disertore dall'esercito russo, nevrastenicamente avversato da un ciarliero giornalista americano, instancabile e avventato nel trasmettere notizie sulla rivolta. Nonostante il dispiego senza risparmio di prodezze inverosimili Nikolaj fallisce il colpo e viene catturato dai boscimani, avendo modo di assistere così a disumane incursioni russe sulle popolazioni inermi e di incrinare la sua coriacea fede comunista. Riesce comunque a liberarsi e raggiungere il suo comando. Ma qui viene atrocemente torturato a motivo delle sue inclinazioni umanitarie nei confronti dei rivoltosi. Chiede tuttavia e ottiene di ritentare l'impresa, ma solo per disertare e questa volta sul serio dai connazionali e schierarsi dalla parte dei rivoltosi fino a meritarsi dagli indigeni la medaglia-tatuaggio di "scorpione rosso".

Valutazione Pastorale

vediamo presentarsi puntuale, come l'apparizione di un semidio invincibile, il giovanotto forzuto e inespressivo, dalla faccia rupestre e gli occhi porcini, elementi cui tenta di conferire terribilità avanzando imperturbabile e senza una parola verso uomini e cose, per sbriciolarli con un pugno. Seguono le immancabili gesta a suon di effetti speciali questa volta anche pacchiani e risibili col solito bengala di fiammate, edifici in frantumi, morti proiettati in aria, scontri rovinosi di automezzi ed elicotteri. Non il minimo sforzo di conferire credibilità al protagonista né all'assurdo di guerre sferrate contro primitivi inermi e senza possibilità di difesa; né, tanto meno, all'incoscienza di certo tipo d'informazione che punta tutto sull'effetto e l'emotività, limitando il presunto dissenso alla presentazione di un giornalista seccatore, invasato e parolaio, assolutamente farsesco. Film rozzo e ripetitivo, nel quale l'iperbole a tutti i costi è la nota dominante, e con l'esibizione in primissimo piano di violenze compiaciute e volutamente raccappriccianti.

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