REINAS – Il matrimonio che mancava

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia, Omosessualità
Genere
Commedia
Regia
Manuel Gomez Pereira
Durata
107'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Italia, Spagna
Titolo Originale
Reinas
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Yolanda Garcia Serrano, Joaquin Oristrell, Manuel Gomez Pereira Yolanda Garcia Serrano
Musiche
Bingen Mendizabal
Montaggio
José Salcedo

Orig.: Spagna/Italia (2005) - Sogg.: Yolanda Garcia Serrano - Scenegg.: Yolanda Garcia Serrano, Joaquin Oristrell, Manuel Gomez Pereira - Fotogr.(Scope/a colori): Juan Amoros - Mus.: Bingen Mendizabal - Montagg.: José Salcedo - Dur.: 107' - Produz.: Warner Bros Spagna, Lucky Red Italia - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI

Interpreti e ruoli

Veronica Forquè (Nuria), Carmen Maura (Magda), Marisa Paredes (Reyes), Mercedes Sampietro (Helena), Betiana Blum (Ofelia), Paco Leon (Narciso), Unax Ugalde (Miguel), Hugo Silva (Jonas), Gustavo Salmeron (Hugo), Daniel Hendler (Oscar), Raul Jimenez (Rafa), Gines Garcia Millan (Nestor), Jorge Perugorrìa (Cesar), Fernando Valverde (Hector), Lucina Gil . (Monica)

Soggetto

A Madrid cinque coppie di omosessuali stanno per convolare a nozze. In città arrivano i genitori dei ragazzi: madri soprattutto, ma anche qualche padre. Si conoscono, alcuni simpatizzano, altri fanno fatica a parlare tra loro, altri ancora avviano inattese relazioni. Intanto i promessi sposi cercano di arrivare il meno traumaticamente possibile al giorno fissato. Imprevisti, incidenti, equivoci creano imbarazzi a non finire. Ma finalmente arriva il momento tanto atteso. E le cinque coppie, insieme ad altre, sono unite in matrimonio da un giudice, mamma di uno degli sposi.

Valutazione Pastorale

Ormai dedito soltanto a scopiazzare i suggerimenti provenienti dal 'maestro' Almodovar, il cinema spagnolo (almeno quello che arriva in Italia) affronta a viso aperto il tema delle unioni omosessuali. L'argomento viene collocato al centro di una storia confezionata a bella posta col piglio delle vecchie commedie brillanti. I sentimenti diventano il motore delle azioni con il loro contorno di imprevedibilità: ecco allora che ci si prende, ci si lascia, ci si riprende, si rinfacciano rapporti, si lanciano spiegazioni, giustificazioni, dichiarazioni di affetti. Tutto entra nel frullatore di una 'normalità' esibita con tono accomodante, consolatori e vagamente ricattatorio. Non sembra il modo migliore per affrontare problemi seri e autentici. Dal pubnto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile e decisamente negativo.
UTILIZZAZIONE: é da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze.

Le altre valutazioni

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