RISVEGLI **

Valutazione
Raccomandabile, Realistico, Dibattiti
Tematica
Malattia
Genere
Drammatico
Regia
Penny Marshall
Durata
121'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
AWAKENINGS
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Steven Zaillian tratto dal libro di Oliver Sacks
Musiche
Randy Newman
Montaggio
Jerry Greenberg, Battle Davis

Sogg.: tratto dal libro di Oliver Sacks - Scenegg.: Steven Zaillian - Fotogr.: (normale/a colori) Miroslav Ondricek - Mus.: Randy Newman - Montagg.: Jerry Greenberg, Battle Davis - Dur.: 121' - Produz.: Walter F. Parkes, Lawrence Lasker

Interpreti e ruoli

Robert De Niro (Leonard Lowe), Robin Williams (Malcom Sayer), John Heard (Kaufman), Julie Kavner (Eleanor Costello), Penelope Ann Miller (Paula), Max Von Sydow (Peter Ingham), Ruth Nelson, Alice Drummond, Judith Malina, Barton Heyman, George Martin

Soggetto

nel 1969 entra a far parte del Bainbridge Hospital, nel Bronx, il giovane dottor Malcom Sayer, il quale colpito dalle penose condizioni di un gruppo di malati cronici, considerati incurabili, scopre, dopo attento studio delle loro cartelle cliniche, che tutti hanno avuto, negli anni '20, encefalite letargica. Ridotti ad una vita vegetativa, senza poter parlare, né comunicare in altro modo, i degenti vengono nutriti dal personale, in attesa della loro morte. Ma il dottor Sayer, che è un ricercatore (consultato il dottor Ingham, esperto in materia), osserva in loro alcune piccole reazioni, e si convince che sono "vivi dentro", perciò pensa di sperimentare sui post-encefalici un nuovo farmaco, L-dopa, già usato con successo sui malati di parkinson. Sayer si interessa particolarmente a Leonard Lowe, che, ammalatosi quand'era bambino, ha vissuto trenta anni in questo stato. Superati con difficoltà l'ostilità e lo scetticismo del suo capo, il dottor Kaufman, e avuto il consenso dell'anziana madre di Leonard, che lo assiste amorosamente, Sayer ottiene l'autorizzazione a provare l'L-dopa su Leonard, e, dopo aver tentato vari dosaggi, ottiene un risultato, che appare prodigioso. Infatti il paziente toma improvvisamente alla normalità: parla, cammina, scrive, e, con profondo disagio, guarda nello specchio il suo attuale volto di uomo maturo. Entusiasta del risultato ottenuto, Sayer vuole trattare ugualmente anche gli altri post-encefalici, e trova il molto denaro necessario per pagare la costosa cura, con una spontanea elargizione degli infermieri del reparto, e con una consistente donazione di ricchi benefattori. Il progetto può essere perciò attuato, e anche sugli altri ammalati i risultati sono eccezionali nell'estate del 1969. Alcuni dei pazienti "risvegliati", però, soffrono di solitudine, avendo trovato la propria famiglia distrutta e il mondo tanto cambiato. Poiché tutti si annoiano, un giorno i "redivivi" vengono condotti in una sala da ballo, dove danzando si divertono. Nel frattempo Leonard ha conosciuto una ragazza, Paula, che assiste in ospedale suo padre, e fra i due nasce un tenero sentimento, che rende gelosa la madre di lui. Adesso egli diventa irrequieto, vorrebbe uscire solo e andare dove vuole, insomma essere libero, ma ottiene un rifiuto sia da un'apposita commissione sanitaria, che da Sayer, e s'innervosisce sempre più. Proprio allora si mostrano in lui i terribili effetti collaterali dell'L-dopa: Leonard è tormentato da continui tic e da violenti tremiti, che lo scuotono penosamente, e non può neppure leggere. Egli incita gli altri pazienti alla ribellione, ma rapidamente regredisce e presto gli altri fanno altrettanto. Ora Leonard si blocca improvvisamente, e quando Paula viene a trovarlo, le dice coraggiosamente di non tornare più. Dopo quel 1969 i pazienti del gruppo, sempre amorosamente curati dal dottor Sayer, che soffre per l'insuccesso, avranno altri provvisori miglioramenti, ma nessuno paragonabile a quello dell'estate. Intanto il medico ha iniziato un legame sentimentale con Eleanor, che sempre è stata sua valida collaboratrice.

Valutazione Pastorale

questo film straordinariamente ricco sul piano dei valori umani, presenta, senza scadere nel patetico, la storia vera di un eccezionale esperimento, effettuato in America nel 1969, su di un gruppo di malati cronici affetti da encefalite letargica, che vivevano come in letargo da moltissimi anni. Leonard rinasce alla vita e alla speranza per un meraviglioso (e purtroppo breve) ritorno alla normalità, poi, svanite tante illusioni, regredisce, e, dopo aver subito i devastanti effetti collaterali del farmaco, col quale è stato curato, ricade nel suo letargo e così accadrà pure ai suoi compagni. È un finale amaro, che lascia nell'animo un'impressione dolorosa. Ma il film dice cose molto importanti: oltre a ricordare il grande valore che hanno, anche per i malati apparentemente "assenti", l'amore dei congiunti e il calore umano dei medici e degli infermieri, invita gli studiosi a non arrendersi mai, a non smettere di curare anche i casi più disperati con costanza e dedizione, perché si può sempre trovare il medicamento giusto. Eccezionali sono gli interpreti: Robert De Niro, un Leonard studiato con meticolosa cura, sia nella malattia, che nel nascere dei dolci sentimenti e della speranza, e infine nella dolorosa ricaduta e, Robin Williams, il dottor Sayer ricco di calore umano. I temi altamente morali, l'ottima regia e le valide interpretazioni rendono il film "raccomandabile".

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