Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: ispirato al documentario 'The battle over Citizen Kane' di Richard Ben Cramer e Thomas Lennon -Scenegg.: John Logan - Fotogr.(Normale/a colori): Mike Southon - Mus.: John Altman - Montagg.: Alex Mackie - Dur.: 90' - Produz.: Ridley Scott, Tony Scott, Su Armstrong.
Interpreti e ruoli
Liev Schreiber (Orson Welles), James Cromwell (William R.Hearst), Melanie Griffith (Marion Davis), John Malkovich (Herman J. Mankiewicz), Brenda Blethyn (Louella Parson), Roy Scheider (George J.Schaefer), Liam Cunningham (Gregg Toland), Fiona Shaw (Hedda Hopper), Anastasia Hille (Carole Lombard), Davis Suchet Jay Benedict . (Louis B.Mayer), (Darryl Zanuck)
Soggetto
Convocati a Hollywood dal direttore della RKO George J.Schaefer, il 24enne Orson Welles e John Houseman si vedono rivolgere alcune proposte di vario livello. Ma alla fine tutti i programmi cambiano. Welles, dopo aver parlato con Herman Mankiewicz, sceneggiatore esperto ma in grave crisi economica e creativa, ritiene preziosa l'idea di portare sullo schermo la vita e la carriera di Randolph Hearst, il più importante editore di giornali ben inserito anche nel cinema. Welles, che è esordiente, farà la regia, mentre per la fotografia viene ottenuto l'assenzo di Gregg Toland. La lavorazione va avanti in modo quanto mai frammentario: cambia il titolo, fino a quello proposto dal produttore di "Citizen Kane"; Welles sul set è nervoso, vuole sperimentare nuove tecniche di ripresa ma i soldi scarseggiano; c'è infine Hearst che, venuto a conoscenza del soggetto dalle 'soffiate' delle giornaliste Louelle Parsons e Hedda Hopper, mette in atto alcune violente iniziative per interrompere le riprese. Contrasti e minacce però non fermano il lavoro, e il film viene portato a termine. La prima proiezione pubblica avviene il 1 maggio 1941. Schaefer però si è dovuto dimettere dalla RKO, e Hearst nel frattempo è arrivato alla bancarotta.
Valutazione Pastorale
La ricostruzione degli avvenimenti che portarono alla realizzazione di quello che é stato definito il film più importante della storia del cinema è affidata ad un copione non sempre vivace e coinvolgente, anzi un po' romanzato: ma comunque decisamente utile. Restando centrale la figura di Welles, c'è l'occasione per farsi vedere e 'apparire' da parte di nomi importanti che rischiano ormai il totale anomimato: lo sceneggiatore Mankiewicz e il direttore di fotografia Toland, tra i tanti. Per il resto il film risulta frenato da una certa distaccata tranquillità, sfocia nell'aneddotica senza andare in profondità. Si avverte la volontà del regista di aderire ad un taglio narrativo scorrevole e poco impegnativo, a vantaggio di una fruizione soprattutto televisiva. Quasi niente infatti si dice circa le novità che "Quarto potere" introdusse sul piano del linguaggio cinematografico, e poco o nullo é lo spazio concesso al Welles attore/protagonista nei panni di Hearst. L'operazione però nell'insieme resta positiva. Dal punto di vista pastorale, il racconto mette in luce le difficoltà del fare vero cinema, ed è da valutare come accettabile, e senz'altro semplice.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato in altre occasioni anche come proposta di storia del cinema a livello scolastico e didattico.