ROCK STAR

Valutazione
Inconsistente, grossolanità
Tematica
Amicizia, Giovani
Genere
Musicale
Regia
Stephen Herek
Durata
105'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Rock star
Distribuzione
Warner Bros Italia
Musiche
Trevor Rabin
Montaggio
Trudy Ship

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: John Stockwell - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ueli Steiger - Mus.: Trevor Rabin - Montagg.: Trudy Ship - Dur.: 105' - Produz.: Robert Lawrence e Toby Jaffe.

Interpreti e ruoli

Mark Wahlberg (Chris Cole), Jennifer Aniston (Emily Poule), Dominic West (Kirk Cuddy), Timothy Spall (Mats), Timothy Olyphant (Rob), Dagmara Dominczyk (Tania), Jason Flemyng (Bobby Beers), Rachel Hunter.

Soggetto

Negli anni '80, tra le tantissime cover band musicali di heavy metal, Chris Cole vive di giorno una vita piuttosto normale. La sera è invece il cantante dei 'Blood Pollution', un gruppo che emula in tutto gli Steel Dragon, il cui leader é Bobby Bears. A breve distanza sia Chris che Bobby vengono messi da parte. Gli Steel Dragon cercano un nuovo solista per la band, e ingaggiano Chris che prende il posto di Bobby con il nome di Easy. Emily, ragazza e manager di Chris, quando vede che la fama e i party dopo i concerti lo travolgono e ne cambiano la vita, decide di allontanarsi. Easy per qualche tempo vive grande notorietà, fa la vita che aveva sempre sognato. Entra in crisi quando si rende conto che vuole fare qualcosa di suo ma non gli è permesso, poiché le regole che comandano sono altre. Così durante un concerto ripete una sua frase abituale in cui comunica che i sogni si possono realizzare e lui ne é la prova vivente. Easy prende dal pubblico un suo emulo e lo trascina sul palco facendosi sostituire. Così lascia tutto e cerca di tornare dai suoi vecchi amici e comporre una band che suoni musica propria. Tornato alla vita normale, non più come Easy ma come Chris Cole, incontra di nuovo Emily, suonando e cantando le proprie canzoni in un piccolo locale con gli amici di prima.

Valutazione Pastorale

Fin dalla frase di commento del regista si procede sul binario dell' ovvietà: "Ho sempre amato il rock e i musical -dice Herek- è questo é una sorta di musical di nostri giorni, anche se la gente non interrompe una scena per mettersi a cantare. Nella nostra storia vediamo un personaggio vivere il suo sogno e scopriamo quanto sia folle questo mondo in realtà". Poco di nuovo, dunque. Il copione é banale, il canovaccio prevedibile, la tenuta espressiva assai debole. Ne deriva un film mediocre e abbastanza scontato con i soliti momenti in sequenza: difficoltà, successo, fama, divertimento sfrenato, perdita degli affetti, riflessione, pentimento finale,ritorno all'inizio. Tutto detto con estrema sveltezza e poca convinzione. Musiche e canzoni possono piaceri agli appassionati del rock anni '80. Per il resto il film è di routine, da valutare, dal punto di vista pastorale, come inconsistente, con grossolanità in qlauni passaggi un po' fuori misura.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare solo da parte, come si diceva, di chi voglia tuffarsi in una colonna che recupera motivi anni '80. Per il resto può essere trascurato.

Le altre valutazioni

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