Orig.: Stati Uniti (2000) - Sogg.: Mitchell Kapner - Scenegg.: Eric Bernt e John Jarrell - Fotogr.(Scope/a colori): Glen Mac Pherson - Mus.: Stanley Clarke, Timbaland - Montagg.: Derek G. Brechin - Dur.: 118' - Produz.: Joel Silver e Jim Van Wyck.
Interpreti e ruoli
Jet Li (Han), Aaliyah (Trish), Delroy Lindo (Isaak), Isaiah Washington, Russel Wong.
Soggetto
I traffici sul porto di Oakland sono controllati da due famiglie in perenne conflitto tra di loro. Una è composta da asiatici, l'altra da afroamericani. L'equilibrio é molto precario, e la lotta per accaparrarsi spazi e denaro é sempre in agguato. Quando durante un conflitto a fuoco viene ucciso il figlio del capoclan asiatico, futuro erede dell'impero, la guerra è nuovamente dichiarata. Han, fratello maggiore del morto, finito in galera a Hong Kong a causa della famiglia, evade, arriva in America, comincia a indagare e su di lui subito incombe una doppia minaccia: da parte degli afroamericani e da parte dei veri assassini del fratello. Conosciuta Trish, figlia di Isaak il capo degli afroamericani, Han riesce con lei a predisporre un piano per risalire ai veri colpevoli e per smascherare i traffici illeciti. Il percorso è costellato di tante altre vittime, tra cui il fratello di Trish. Mentre Isaak porta avanti i contatti per nuovi, miliardari appalti, gli asiatici mettono in atto un doppio gioco, che Han riesce però a fermare. Il ragazzo ha poi un confronto decisivo con il padre, alla fine del quale il vecchio, sopraffatto dalla vergogna, si uccide. Quando le parti sono di fronte, arriva la polizia e l'ordine viene ristabilito. Trish e Han vanno via insieme.
Valutazione Pastorale
Il riferimento sarebbe, ancora una volta, al testo shakespeariano: due esponenti di famiglie nemiche tra loro trovano amicizia e intesa, che però contrastano con la realtà dei fatti. Ma è difficile immaginare un approccio più pretestuoso, inutile, deprimente di questo. Tutto poteva risolversi in un film d'azione, se non fossero stati abbondantemente superati i limiti del 'genere'. Rumori assordanti, psicologie inesistenti servono solo a lasciare lo spazio ad una violenza insistita e reiterata, oltretutto mostrata come una dimensione 'normale' per risolvere determinate situazioni. Anche i boss sono visti con simpatia, mostrati nelle loro 'debolezze' sentimentali e come buoni padri di famiglia. Film sbagliato e, per certi versi, pericoloso. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come inaccettabile, e violento dall'inizio alla fine.
UTILIZZAZIONE: l'utilizzo é da escludere, sia in programmazione ordinaria che in altre circostanze.