ROMERO *

Valutazione
Accettabile, Realistico
Tematica
Solidarietà-Amore, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
John Duigan
Durata
104'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
ROMERO
Distribuzione
Titanus Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
John Sacret Young

Sogg. e Scenegg.: John Sacret Young - Fotogr.: (normale/a colori) Geoff Button - Mus: Gabriel Yared - Mont: Francis Vandemburg - Dur.: 104' - Produz.: Paulist Pictures

Interpreti e ruoli

Raul Julia (Mons. Oscar Romero), Richard Jordan (Rutilio Grande), Ana Alicia, Eddie Velez, Tony Plana, Harold Gould, Lucy Rejna, Alejandro Bracho, Tony Perez, Al Ruslio

Soggetto

nel 1977 Monsignor Oscar Romero diventa Vescovo in Salvador. La situazione politico-sociale è gravissima: proprietari terrieri e ceti industriali, appoggiati dal Governo, nonchè dall'Esercito, sono decisi a tenere a freno le agitazioni dei campesinos e del popolo. L'ombra del comunismo è temuta: le condizioni di vita della gente più umile sono miserevoli. Molti sacerdoti e religiosi hanno imbracciato il fucile in aiuto degli indifesi e tra di essi vi è Padre Rutilio Grande, amico del Vescovo, che presto viene barbaramente ucciso. Le pubbliche votazioni elettorali sono ostacolate a costo di far scorrere il sangue: monsignor Romero dapprima prudente è accusato di tenere dalla parte dei ricchi e delle classi borghesi; poi quando sequestri, sparizioni e delitti brutali si infittiscono, il suo impegno quotidiano diventa sfida e missione fino a celebrare una domenica un'unica Messa in tutto il Salvador, come segno di lutto ed in memoria per la morte di padre Grande, di un vecchio e di un bambino del tutto innocenti, e ciò malgrado le perplessità della stessa Commissione Episcopale Salvadoregna. Successivamente si fa ricevere dal Presidente designato, ma non ottiene rilasci di prigionieri politici, sentendosi affermare per iscritto che questi sono "inesistenti". Personalmente, Monsignor Romero va a riprendersi in prigione, dove è stato torturato, il giovane sacerdote Osuna, uno dei suoi preti "ribelli" e guerriglieri, strappandolo così alle ire del duro Tenente Columa. Le retate e gli episodi più terribili si susseguono: un soldato spara perfino al tabernacolo di una chiesa ridotta a bivacco ed il Vescovo sotto il fuoco raccoglie le ostie consacrate. Trattenuto dalla polizia poi rilasciato, il Vescovo diventato persona scomoda è ormai minacciato: sa che ne va della vita di coloro che lo amano e della propria ad un tempo. Nell'ultima sua omelia, egli invoca la pace, condanna la lotta fratricida che con le armi insanguina il Salvador, richiama ricchi e poveri alle verità del messaggio evangelico e dall'altare "ordina" il suo fermo "no alla brutalità della repressione". Ma un assassino, comandato all'uopo, lo uccide in Chiesa durante il sacro rito della Messa e l'eroico Vescovo muore il 25 marzo 1980, testimone e martire per il Salvador e per la Fede.

Valutazione Pastorale

film forte, realistico e fedelmente in sintonia con momenti, situazioni ed episodi tipici di alcuni Paesi del Centro America: tutto è puntato sul personaggio del Vescovo martire cui, rifiutando egli i metodi della violenza armata da parte di ognuno, non resta che offrire in olocausto la propria persona. La sua testimonianza è sempre in linea ed in perfetta coerenza con i principi della Fede e della Chiesa e, in questo senso, anche il film, pur nei suoi intenti puramente biografici, si rivela notevole malgrado certi momenti di "stanca" qualche probabile invenzione quanto a luoghi ed episodi ed alcune ingenuità sul piano narrativo e formale.

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