ROSSO COME IL CIELO

Valutazione
Accettabile, semplice *
Tematica
Bambini, Disabilità, Educazione, Famiglia
Genere
Drammatico
Regia
Cristiano Bortone
Durata
97'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Lady Film
Soggetto e Sceneggiatura
Cristiano Bortone, Monica Zapelli, Paolo Sassanelli Cristiano Bortone
Musiche
Ezio Bosso
Montaggio
Carla Simoncelli

Orig.: Italia (2005) - Sogg.: Cristiano Bortone - Scenegg.: Cristiano Bortone, Monica Zapelli, Paolo Sassanelli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vladan Radovic - Mus.: Ezio Bosso - Montagg.: Carla Simoncelli - Dur.: 97' - Produz.: Daniele Mazzocca, Cristiano Bortone.

Interpreti e ruoli

Luca Capriotti (Mirco), Paolo Sassanelli (don Giulio), Simone Colombari (Achille), Marco Cocci (Ettore), Rosanna Gentili (Teresa), Simone Gullì (Felice), Andrea Gussoni (Valerio), Alessandro Fiori (Mario), Michele Iorio (Giacomo), Francesco Campobasso . (Davide)

Soggetto

Toscana, estate 1970. Tra un gioco e l'altro con i coetanei, Mirco, 10 anni, si diverte anche con il fucile del padre. Nel rimetterlo a posto sulla parete in alto, scivola sulla sedia, cade per terra insieme all'arma dalla quale parte un colpo che lo sfiora nella zona degli occhi. Mirco perde la vista, e il medico del paese dice ai genitori che la legge prevede per quelli come lui l'obbligo di lasciare la scuola pubblica e il ricovero in collegi specializzati. Così Mirco arriva all'istituto per ciechi "Chiossone" di Genova. Dopo un primo periodo difficile, durante il quale si mostra insofferente a tutto e spesso si ribella, Mirco comincia a fare amicizia con gli altri ragazzi e, in particolare, si dedica a raccogliere rumori e suoni in un magnetofono preso di nascosto in direzione. L'esperienza cresce e diventa sempre più importante fino a coinvolgere tutto l'istituto. A niente vale che il direttore (a sua volta cieco) minacci Mirco di sospensione. Don Giulio, uno degli insegnanti, ne prende le difese e organizza la recita di fine anno proprio con una favola costruita dai bambini con il registratore. Il successo é grande e convincente. Mirco ora può tornare a casa, e i suoi amici di una volta lo accolgono e lo fanno giocare.

Valutazione Pastorale

Mirco Mencacci, nato a Pontedera nel 1961 e rimasto privo di vista a 8 anni in seguito ad un incidente, é oggi uno dei più apprezzati professionisti del cinema italiano nel settore del campo sonoro. Storia vera dunque, che Cristiano Bortone ha il merito di ricordarci, ricostruendo un periodo che sembra lontanissimo e ricordando (nelle didascalie finali) che grazie a quell'episodio lo Stato cancellò la legge che istituiva quella triste differenza a favore di una integrazione di tutti in una scuola senza distinzioni. Il copione si muove così sul doppio versante della denuncia, e della comprensione, uniti (si potrebbe dire) dall'idea di quel cinema che non si vede o, meglio, da quella parte di cinema fatta non di immagini ma di suoni, di rumori, di vita nascosta. Nel far procedere fianco a fianco un cinema di impegno civile e l'idea che anche il 'fare cinema' può essere un lavoro che riscatta l'individuo, Bortone realizza una storia tanto sensibile quanto un po' epidermica. Film comunque da vedere e che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come accettabile, e senz'altro semplice.
UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in altre occasioni come avvio ad una riflessione sui temi affrontati, anche in ambito didattico e scolastico.

Le altre valutazioni

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