Orig.: Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Serge Frydman - Fotogr.(Scope/a colori): Eduardo Serra - Mus.: brani vari d'epoca (arrangiamenti musicali di Pierre Adenot) - Montagg.: Joelle Haché - Dur.: 91' - Produz.: Philippe Carcassonne.
Interpreti e ruoli
Laetitia Casta (Marion), Patrick Timsit (Petit Louis), Vincent Elbaz (Dimitri), Catherine Muchet . (Lena)
Soggetto
Tre ragazze sono sulla strada in attesa di clienti. Piove, non passa nessuno, e una comincia a raccontare alle altre la storia di Marion e Petit Louis. Quest'ultimo, nato, cresciuto e vissuto in un bordello dove lavora come factotum, é in attesa di una ragazza da amare e da proteggere per tutta la vita. L'evento si verifica all'inizio del 1945, quando al bordello arriva Marion, giovane bella. Finisce la guerra, Petit Louis vuole che Marion cerchi la felicità accanto ad un uomo che la meriti. Passano alcuni uomini, finché una sera lei conosce Dimitri. Sembra l'incontro giusto, confermato anche da una cartomante all'uopo in precedenza addestrata da Petit Louis. Marion e Dimitri escono insieme, ma è sempre lei a pagare,e così deve riprendere il lavoro nel bordello. Due sicari intanto braccano Dimitri, che ha rubato al Rumeno, temibile capobanda, materiali presi dal mercato nero. Mentre Marion è ingaggiata per aprire la serata in un teatro, arriva la legge che impone la chiusura delle case di tolleranza. A questo punto, tutti e tre vanno a vivere insieme. Dimitri e Marion inscenano una specie di matrimonio e vanno a festeggiare in un ristorante. Qui arrivano i sicari e portano via la coppia. Viene chiesto un forte riscatto messo insieme in una notte con il lavoro delle 'colleghe' di Marion. Quando Petit Louis porta la somma, c'è una sparatoria, e loro tre riescono a scappare. Poco dopo Marion si esibisce in un locale come cantante, e il successo induce l'impresario a farle un ottimo contratto. Ora Petit Louis, Marion e Dimitri sono su un prato per una colazione all'aperto. Sono felici, ma ancora rarrivano i sicari. Si avvicinano a Dimitri e lo uccidono. Marion, che era distante, corre disperatamente verso l'uomo, ma è a sua volta raggiunta da colpi di pistola e muore sull'erba. Petit Louis resta solo.
Valutazione Pastorale
Mantenendosi ancora una volta fedele alla propria principale linea d'ispirazione (da "Il marito della parucchiera" a "L'amore che non muore"), Patrice Leconte mette in scena un'altra tormentata vicenda non tanto drammatica, quanto più decisamente melodrammatica. Al centro Petit Louis, cresciuto in mezzo a tante donne e quindi per reazione portato ad immaginarne una sola, da amare veramente e totalmente; e tuttavia da lontano, perché lui è piccolo, mediocre, senza prospettive. Il regalo che farà alla donna amata sarà quello di aiutarla ad essere felice. Ma la felicità per alcuni non esiste, anzi, quando sta per arrivare, qualcosa la fa bruscamente arretrare. Una storia d'amore impossibile, dunque, quasi un film d'epoca, il racconto di un'altra epoca e di un altro mondo: la cornice della casa chiusa e, all'interno, gesti di generosità, di condivisione, di altruismo. La cruda realtà della guerra e di un brutto mestiere, e all'opposto la costruzione di un sogno: per dire che a tutti, uomini e donne, appartiene almeno la possibilità di sognare, e di uscire da quella vita che non offre soddisfazioni. Costruito con grande aderenza nergli ambienti, nelle scenografie, nella musica, il film sembra uscire dagli anni '50 e racconta un mondo vero come una favola, calligrafico e illusorio. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, diviso tra momenti apprezzabili per un certo tono di sincera sofferenza dei protagonisti, e altri in cui prevale un certo compiacimento estetizzante un po' fine a se stesso. Ma il quadro d'epoca è interessante, e complesso nelle sue sfaccettature.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare come esempio di melodramma, e come affresco della Francia di fine guerra.