Orig.: Francia (2000) - Sogg.: ispirato al libro "Terror in the boudoir" di Serge Bramly - Scenegg.: Jacques Fieschi con la partecipazione di Bernard Minoret - Fotogr.(Scope/a colori): Benoit Delhomme - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Luc Barnier - Dur.: 94' - Produz.: Patrick Godeau - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Daniel Auteuil (Sade), Marianne Denicourt (Sensibile), Jeanne Balibar (madame Santero), Gregoir Colin (Fournier), Isild Le Besco (Emilie), Jean Pierre Cassel (visconte di Lancris), Sylvie Testud (Renée de Sade), Jalil Lespert (Augustin), Philippe Duquesne . (Coignard)
Soggetto
Francia 1794. La Rivoluzione è entrata nella fase più violenta, quella del Terrore. Il Marchese di Sade, arrestato e condannato per oscenità, viene trasferito a Picpus, località e castello adibiti a casa di cura e carcere preventivo. Sade ha 50 anni, é stato già a lungo nella Bastiglia e nel carcere di Saint-Lazare, e l'invio a Picpus gli appare come una specie di vacanza: una stanza tutta per lui e, negli altri appartamenti, aristocratici e affaristi in grado di barattare la propria salvezza. Sade però non possiede titoli né denaro. Non gli resta che rivolgersi alla sua ultima amante, Marie-Constance, che offre i propri favori a Fournier, vicino a Robespierre, per evitare l'emissione di condanna a morte. Nei corridoi e nei giardini di Picpus, Sade mette insieme i pezzi di una intera società, e alla fine convince tutti a partecipare ad uno spettacolo teatrale rischioso e provocatorio. Dal gruppo si stacca Emilie, giovane e inesperta fanciulla. Sade la circuisce, la rende curiosa, la invoglia ad accettare le sue indicazioni. La ragazza viene così indotta a partecipare ad un rituale di iniziazione sessuale cui è presente anche un contadino del castello. Poi le teste cominciano a cadere. Di lì a poco anche Fournier viene imprigionato. Robespierre va a morte, il vento cambia. Picpus lentamente si svuota. Sade saluta Emilie che si allontana con i genitori. Anche lui va via con Marie-Costance e il figlioletto.
Valutazione Pastorale
La cornice storica, come si sa, è autentica. Nato nel 1740, il marchese di Sade conosce per la prima volta la prigione nel 1763, condannato per dissolutezza oltraggiosa. Arriva a Picpus nel 1794. Nel 1801 le sue opere sono sequestrate in tipografia. Muore nel 1814. Personaggio sicuramente provocatorio e controverso, Sade è oggi affidato più a frasi stereotipate e a toni proverbiali che non ad una seria analisi storica. Purtroppo anche il film si muove su questa strada. Invece di cercare, per quanto possibile, le motivazioni degli eccessi di Sade, invece di sforzarsi di entrare nelle tortuose strade della sua mente, il copione procede sulla strada opposta. Parte dando per scontato tutto quello che su Sade si è detto e scritto e di questo si serve per mettere in scena i deliri erotici del personaggio, i suoi eccessi sessuali, luso del corpo come arma di attacco e di sopraffazione. Sade dunque come uomo malato in unepoca altrettanto malata. Sade filosofo di un illuminismo che vede i limiti della ragione, non si rassegna ad essa e costruisce una propria legge di immanentismo assoluto, dove leccesso è lunico veicolo di accesso alla libertà. Ma questo decalogo esistenziale è detto in modo frammentario, e infatti limpressione finale è che al regista non interessi tanto il Sade storico ma la sua figura da proporre come modello per loggi. In questa prospettiva, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile, per il tono costantemente negativo che lo caratterizza.
UTILIZZAZIONE: l'utilizzazione é da evitare, sia in programmazione ordinaria che in altre circostanze. Il film è vietato ai minori di 14 anni. Attenzione é da porre in caso di passaggi televisivi.