Saltburn

Valutazione
Complesso, Problematico
Tematica
Amicizia, Denaro, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, LGBTQ+, Male, Media, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Potere, Psicologia, Sessualità, Violenza
Genere
Drammatico, Psicologico, Thriller
Regia
Emerald Fennell
Durata
131'
Anno di uscita
2023
Nazionalità
Regno Unito, Stati Uniti
Titolo Originale
Saltburn
Distribuzione
Amazon Prime Video
Soggetto e Sceneggiatura
Emerald Fennell
Fotografia
Linus Sandgren
Musiche
Anthony Willis
Montaggio
Victoria Boydell
Produzione
Emerald Fennell, Josey McNamara, Margot Robbie. Casa di produzione: LuckyChap Entertainment, MRC Film, Lie Still, Amazon MGM Studios

Film disponibile in esclusiva su Prime Video - Amazon

Interpreti e ruoli

Barry Keoghan (Oliver Quick), Jacob Elordi (Felix Catton), Rosamund Pike (Elspeth Catton), Richard E.Grant (Sir James Catton), Archie Madekwe (Farleigh Start), Alison Oliver (Venetia Catton), Carey Mulligan (Poor Dear Pamela), Sadie Soverall (Annabel), Millie Kent (India), Richie Cotterell (Harry), Paul Rhys (Duncan), Dorothy Atkinson (Paula Quick), Shaun Dooley (Jeff Quick)

Soggetto

Università di Oxford, anni Duemila. Oliver è una matricola che cerca di inserirsi nel competitivo ambiente accademico, dove brilla la comunità Upper Class di cui è l’emblema l’affascinante Felix. Oliver, che proviene da un ambiente semplice e modesto, fa di tutto per farsi notare. Con vari stratagemmi riesce a entrare nelle grazie del mutevole Felix, che lo invita a trascorrere le vacanze nella sua tenuta di famiglia, Saltburn. Vacanze che finiranno in una vertigine di spregiudicatezze e violenze…

Valutazione Pastorale

Dal 22 dicembre 2023 su Prime Video è disponibile “Saltburn” della britannica Emerald Fennell, nota anzitutto come attrice nel ruolo di Camilla Parker-Bowles in “The Crown” (2019-20) e poi come regista per il sorprendente “Promising Young Woman” (2020), candidato a cinque premi Oscar nel 2021 e una statuetta vinta per la sceneggiatura originale. Con “Saltburn” la Fennell si misura con la prova più difficile, l’opera seconda, che conferma tutte le sue potenzialità per stile e densità di racconto, ovviamente con scelte di regia non poco provocatorie.
La storia. Università di Oxford, anni Duemila. Oliver è una matricola che cerca di inserirsi nel competitivo ambiente accademico, dove brilla la comunità Upper Class di cui è l’emblema l’affascinante Felix. Oliver, che proviene da un ambiente semplice e modesto, fa di tutto per farsi notare. Con vari stratagemmi riesce a entrare nelle grazie del mutevole Felix, che lo invita a trascorrere le vacanze nella sua tenuta di famiglia, Saltburn. Vacanze che finiranno in una vertigine di spregiudicatezze e violenze…
Emerald Fennell ancora una volta firma un racconto scomodo e spinoso, un affresco deformato della società inglese, della sua gioventù, tra vanità, ambizioni, desiderio di possesso e rivalsa. Uno scenario umano lascivo e disincantato, di cui vorrebbe fortemente, ossessivamente, far parte il protagonista Oliver, un uomo comune, che rifiuta la sua normalità e brama di impossessarsi del mondo agiato abitato da Felix e dalla sua famiglia. “Saltburn” è un racconto feroce, spietato, i cui toni drammatico-thriller vengono “mascherati” da un’atmosfera estetizzante e seducente, spinta sino ai confini dell’eccentrico e del grottesco.
La Fennell firma una satira sociale-esistenziale crudele e inclemente, dove non c’è traccia di salvezza o redenzione, richiamando - e ribaltandone il senso - “Teorema” (1968) di Pier Paolo Pasolini. L’importante è apparire e vivere al massimo, senza esitazioni. Un mondo capovolto, tristemente edonista, che non ammette spiragli di luce. Al di là dell’impianto narrativo problematico, controverso e in alcuni snodi esplicito, non si può comunque non cogliere l’abilità di penna e di regia della Fennell. Sono inoltre da sottolineare le interpretazioni di Barry Keoghan e Jacob Elordi, insieme a quelle di Rosamund Pike, Richard E. Grant e Carey Mulligan. “Saltburn” è un film complesso e problematico, per un pubblico adulto.

Utilizzazione

Per i temi e il linguaggio in campo, il film richiede un pubblico adulto.

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