Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Kelly Marcel, Sue Smith - Fotogr.(Scope/a colori): John Schwartzman - Mus.: Thomas Newman - Montagg.: Mark Livolsi - Dur.: 120' - Produz.: Alison Owen, Ian Collie, Philip Steuer.
Interpreti e ruoli
Emma Thompson (P.L. Travers), Tom Hanks (Walt Disney), Paul Giamatti (Ralph), Jason Schwartzman (Richard Sherman), Bradley Whitford ; Colin Farrell (Don DaGradi), Ruth Wilson (Travers Goff), Annie Rose Buckley (Margareth Goff), Rachel Griffiths (Ginty), Kathy Baker (zia Ellie), Melanie Paxson (Tommie), Kristopher Kyer (Dik Van Dyke (Dolly), Victoria Summer . (Julie Andrews)
Soggetto
Anno 1961. Da Londra Pamela Lyndon Travers, autrice di "Mary Poppins", arriva nello studio di Los Angeles dove Walt Disney prova ancora una volta a farle firmare la liberatoria per la versione cinematografica del libro. Las signora ha carattere aspro, scontroso, per niente conciliante. Ci vuole da parte di Disney una infinita pazienza, la tenacia nell'attraversare altre volte l'oceano, prima di raggiungere il traguardo. Anche se per tutti (per lui, e anche per lei) la vera soodisfazione arriva la sera della 'prima', con le risate e gli applausi del pubblico.
Valutazione Pastorale
"Mary Poppins" libro esce nel 1934, diventa un grande successo editoriale, ed è a partire dagli anni Quaranta che Walt Disney comincia il corteggiamento per ottenere i diritti della versione filmica. Operazione lunga, paziente, meticolosa che trova un momento di svolta quando la signora Travers si convince ad andare a Los Angeles per parlare di persona con Disney. Il film nel film comincia da qui o meglio da una sorta di 'prequel', dove si racconta il tormentato rapporto tra Pamela piccola in Australia e il padre, impiegato in banca ma troppo dedito all'alcool, fino poi a morirne. Il copione cerca di motivare l'acidulo carattere della signora anglosassone, il suo rifiuto della gioia e della felicità insita nel libro da lei composto. Nel dubbio se prendere per vere tutte le azioni raccontate (il passato e il presente, i contrasti, la pazienza di Disney, la commozione finale...), non resta che affidarsi alle suggestioni delle immagini, alla ricchezza dei dialoghi, alla dolcezza delle atmosfere. E gustarsi così il dolce ondeggiare tra favola e realtà come un millefoglie dagli infiniti strati. Merito soprattutto dei due interpreti principali, e anche di una regia che controlla con misura lo spostamento narrativo tra commedia e dramma, tra cronaca e storia. Come se il copione raccontasse una fiaba che racconta la ricchezza di una fiaba. Forse un Disney dentro un altro Disney. Di certo, considerato anche l'inesauribile successo del film con Julie Andrews, un prodotto di alta eleganza, ben orchestrato nei vari reparti, e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come raccomandable, e certamente problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come spettacolo originale e convolgente per tutti.