Sogg.: Tratto dal romanzo "I married a Dead Man" di Cornell Woolrich - Scenegg.: Phoef Sutton, Lisa-Maria Radano - Fotogr.: (Normale/ a colori) Alex Nepomniaschy - Mus.: Patrick Doyle - Montagg.: Jacqueline Cambas, William Fletcher - Dur.: 104' - Produz.: Dale Pollock, Ross Canter, Oren Koules
Interpreti e ruoli
Shirley Mac Laine (Grace Winterbourne), Ricki Lake (Connie Doyle), Brendan Fraser (Hugh/ Bill Winterbourne), Miguel Sandoval (Paco), Loren Dean (Steve De Cunzo), Susan Haskell (Patricia Winterbourne), Peter Gerety (Padre Brian), Jane Krakowski, Debra Monk, Cathryn De Prume, Kate Hennig, Justin Van Lieshout, Alec Thomlison, Tony Munch
Soggetto
Senza casa, senza soldi e incinta, Connie si rifugia alla stazione centrale di New York, sale per sbaglio su un treno diretto a Boston e qui incontra un'altra donna incinta, Patricia, che sta andando ad incontrare la suocera che non ha mai visto. Il treno deraglia, Patricia e il marito muoiono e, otto giorni dopo, Connie si risveglia nel Massachussets, per la gioia della sua nuova, ricchissima famiglia. Il piccolo e la nuora diventano subito il cen-tro della vita per Grace, che vuole superare il dolore per la perdita del figlio prediletto, mentre l'altro, Bill, le piace di meno. Connie finge di essere Patri-cia, e la cosa gli riesce anche quando sembra più in imbarazzo. A poco a poco Bill si innamora di Connie, i due si sposano ma, il giorno delle nozze, riappare Steve, il vero padre del figlio di Connie, che ricatta la ragazza, minacciando di rivelare tutto. Connie si vede in difficoltà, vorrebbe elimina-re Steve, ed è proprio Grace, decisa a non turbare l'equilibrio familiare rag-giunto, ad incolparsi della morte dell'uomo. All'ultimo però il vero colpevo-le viene scoperto, e tutto si risolve al meglio.
Valutazione Pastorale
tratto dal romanzo "Ho sposato un'ombra" dello scrittore Cornell Woolrich, il film si muove sulla falsariga del racconto 'giallo', tra suspence, tensione e colpi a sorprese. Piacevole da seguire sul piano narrativo, per la vivacità dei dialoghi, dei personaggi e degli ambienti, il film, dal punto di vista pastorale, si mantiene misurato e positivo, offrendo una situazione di maternità voluta e perseguita, e una credibile figura di sacerdote.
Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e festiva come spettacolo vivace e brillante. In altre occasioni, lo si può inserire in rassegne sul "giallo", su "cinema e suspence" ma con toni divertiti.