Sogg. e Scenegg.: Martha Goldhirsh - Fotogr.: (normale/a colori) Reynaldo Villalobos - Mus.: Jack Elliott - Montagg.: Bud Molin - Dur.: 83' - Produz.: David Lester, Don Miller, Liz Glotzer
Interpreti e ruoli
Kyrstie Alley (Marjorie Turner), Bill Pullman (Nicholas Meany), Carrie Fisher (Iris Turner-Hunter), Jami Gertz (Jeanine), Scott Bakula (Harry Turner), Frances Sternhagen (Rose Turner), John Randolph, Paul Benedict, Bill Macy, Matthew Laurance, Sam Elliott, Ed O'Neill
Soggetto
Marjorie Turner giovane donna americana sposata con un medico in carriera, Harry Tumer, e aspirante scrittrice si sente trascurata dal marito e dai familiari, e relegata poco più che al ruolo di domestica: accudire al marito, seguirlo negli incontri importanti e nelle colazioni del gran mondo, esser insomma considerata solo perché "moglie di Harry". La sorella Jeanine più sfrontata che disinibita si prende beffe di lei per quella sua fedeltà senza proteste alle regole di una società ipocrita, e la sollecita a prendersi qualche parentesi di libero amore. Mentre Marjorie, affaccendata nei preparativi per una cena importante ai fini della carriera di Harry, si trova al supermercato, incontra Charles, un tipo attraente, sebbene più anziano del marito, che la tratta con gentilezza e ammirazione. Marjorie finisce col seguirlo all'albergo dove alloggia e accettare un frenetico rapporto con lui, che ne muore per infarto. Solo dopo Marjorie viene a sapere che Charles è il fratello di Harry e che la cena doveva essere in suo onore. Per coprire in qualche modo la sua clamorosa "scappatella" e l'involontaria complicità nella morte del cognato tanto atteso dall'intero clan familiare dei Turner, Marjorie si trova coinvolta nelle più strampalate avventure, fino ad esser lasciata dall'altezzoso Harry. Rimasta libera può così dedicarsi alla narrativa. Il suo primo romanzo le frutta il ritorno del marito, dal quale si sente ora considerata pari.
Valutazione Pastorale
commedia, discutibile, caratterizzata da una improbabile linea narrativa, da situazioni al limite del farsesco e da un linguaggio scurrile, il film si fa seguire a stento e genera fastidio. Per trascinare in qualche modo alla conclusione la vicenda, il regista ne dilata insopportabilmente aspetti secondari, senza con questo riuscire a conferire credibilità a una stralunata Kyrstie Alley, comprensibilmente in difficoltà a ricoprire il ruolo di una Marjorie così goffamente sprovveduta da risultare tonta, come pure a una Jeanine sboccata e volgare ai limiti del tollerabile nel suo ruolo di Mefistofele nei confronti della sorella. Film troppo farsesco e mal condotto per meritarsi un netto rifiuto, non può comunque passare senza biasimo da un punto di vista pastorale.