Orig.: Italia (2009) - Sogg.: Federico Moccia - Scenegg.: Federico Moccia, Luca Infascelli, Chiara Barzini - Fotogr.(Scope/a colori): Marcello Montarsi - Mus.: Claudio Guidetti - Montagg.: Patrizio Marone - Dur.: 100' - Produz.: Arella Film, Medusa.
Interpreti e ruoli
Raoul Bova (Alessandro 'Alex' Belli), Michela Quattrociocche (Niki), Andrea Montovoli (Guido), Luca Angeletti (Enrico), Francesca Antonelli (Susanna), Francesco Apolloni (Pietro), Michelle Carpente (Diletta), Beatrice Valente (Olly), Cecilia Dazzi (Simona), Ignazio Oliva (Flavio), Pino Quartullo (Roberto), Mariano Rigillo (Giovanni), Rossella Infanti (Cristina), Kiara Tomaselli . (Claudia)
Soggetto
Alex, pubblicitario quarantenne, finalmente si decide e chiede a Niki, venti anni, di sposarlo. Lei accetta e cominciano i preparativi del matrimonio, compreso l'incontro tra i rispettivi, e diversissimi, genitori. Ma dopo un po' Niki, che ha conosciuto il coetaneo Guido e è rimasta delusa da qualche atteggiamento di Alex, fa sapere che vuole rinunciare. Alex si rifugia in casa di Pietro, insieme ad altri amici che vivono situazioni matrimoniali precarie. Quando viene a sapere che è andata a Ibiza, Alex la raggiunge e, al microfono sulla spiaggia, le dichiara di nuovo il proprio amore. Così stavolta si sposano...
Valutazione Pastorale
Questo 'seguito' non si discosta poi tanto dal precedente "Scusa ma ti chiamo amore", grande successo di due anni fa. Del resto ormai le storie di Federico Moccia, prima romanziere e poi regista, sono ben conosciute e in gran parte prevedibili. Non c'è da spenderci sopra molte elucubrazioni. Sono fin troppo palesi e scoperte. Il quarantenne e la ventenne, i coetanei di lui e le coetanee di lei, i genitori ex sessantottini e quelli dell'alta borghesia, i lavori creativi, lo shopping: uno spartito che contiene tratti di indubbia realtà é piegato alla favola, al versante del 'soffro/non soffro', del 'ci vado o non ci vado', come linea dominante. Tutto è sfiorato, impalpabile, inconcludente. La vicenda resta fine a se stessa, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come futile e nell'insieme superficiale.
Utilizzazione
Il film, destinato soprattutto alla fascia giovanile, può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto di quanto detto sopra sulla sua 'inconsistenza' rispetto ai temi e alle situazioni che affronta.